Giudiceandera (Assoimprenditori Alto Adige): «divieti e blocchi non risolvono il problema, lo spostano soltanto». Ortoncelli (Confartigianato Veneto): «un provvedimento anticoncorrenziale preso nell’indifferenza del governo italiano».
Il primo giorno di attuazione del contingentamento del traffico pesante sull’asse del Brennero in Tirolo – il primo dei 25 programmati fino a luglio 2018 – ha causato notevoli rallentamenti a Kufstain, al confine tra Austria e Germania, con numerose code di Tir in attesa di varcare il confine.
Il contingentamento a 300 passaggi l’ora (uno ogni 12 secondi) lungo l’autostrada dell’Inntal in direzione sud ha destato le critiche degli imprenditori in Germania e in Italia. «Divieti e blocchi non risolvono i problemi. Bisogna piuttosto individuare insieme le misure necessarie per una mobilità sempre più sostenibile che garantisca allo stesso tempo sviluppo economico e tutela ambientale — dichiara il presidente di Assoimprenditori Alto Adige (Confindustria), Federico Giudiceandrea —. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Le imprese sono pronte a dare il loro contributo e lo stanno già facendo attraverso le innovazioni tecnologiche e i continui investimenti in un parco mezzi sempre più moderno».
Secondo il presidente degli industriali altoatesini «il divieto di transito notturno in vigore in Tirolo è un esempio emblematico: non riduce il traffico, ma contribuisce soltanto a concentrarlo su poche ore della giornata impedendo un trasporto merci più fluido e diluito su 24 ore. Lo stesso vale per il divieto settoriale, che invece di colpire i mezzi più inquinanti, penalizza quelli che trasportano determinati prodotti e per di più rappresenta un elemento di concorrenza sleale perché non vale per gli autotrasportatori tirolesi».
Protesta anche Nazzareno Ortoncelli, leader degli autotrasportatori di Confartigianato Imprese Veneto, secondo cui «25 giorni di “numero chiuso”, da qui a luglio, per i camion in transito al Brennero decisi con un provvedimento unilaterale del governo del Tirolo austriaco, pesano come un macigno per le nostre imprese. Un divieto che è avvenuto nella totale indifferenza del nostro Paese. Un blocco alla libera circolazione che va contro i principi fondanti della Costituzione Europea da parte di uno Stato membro»
Per Ortoncelli «la scusa è sempre la stessa, ridurre l’inquinamento e preservare la salute degli abitanti. Un fine nobile che dovrebbe però tutte le principali direttrici delle merci. Ad esempio nel “nostro” tratto autostradale Brescia – Padova transitano, ogni giorno in media, quasi 70.000 mezzi pesanti, oppure gli oltre 40.000 nella tangenziale di Mestre. Cifre impressionati rispetto ai 200.000 transitati nei primi 2 mesi del 2018 sulla parte austriaca dell’asse del Brennero, eppure nessuno pensa, neppure per un istante, di contingentare il traffico nel Nord Italia. Eppure il governo Austriaco, in modo unilaterale, mette a rischio il traffico Italia-Germania, una direttrice fondamentale per raggiungere i mercati di Germania, Austria e Paesi Scandinavi, naturale sbocco di moltissime delle merci prodotte in Veneto».
Ortoncelli reclama un nuovo deciso internvento da parte della Commissione europea – così come era già avvenuto nel recente passato dinanzi a blocchi unilaterali del traffico pesante in Austria: «è necessario un intervento dell’Unione Europea che può prevede una procedura per impedisca che uno Stato membro attui iniziative unilaterali che possono limitare la libera circolazione delle merci».