Trento, la situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza in centro storico è diventata intollerabile

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Trento Piazza Duomo - foto APT TN M Simonini 1
Trento Piazza Duomo - foto APT TN M Simonini 1L’associazione dei pubblici esercizi del Trentino ha incontrato il sindaco di Trento Andreatta per chiedere provvedimenti tempestivi. Buratti: “episodi di vandalismo e delinquenza provocano danni alle imprese e all’immagine della città. Non vorremmo essere costretti a dotarci di polizia privata”

La misura ora è colma: il livello di degrado e d’insicurezza raggiunto dal centro storico di Trento è giunto a livelli intollerabili, sia per i residenti (pochi) che per gli operatori commerciali. Il messaggio che il presidente dell’associazione Pubblici esercizi aderente a Confcommercio Imprese del Trentino Giorgio Buratti assieme al referente per la città, Walter Botto hanno rivolto al sindaco Alessandro Andreatta è chiaro: riportare il livello di tolleranza entro il limiti del buon senso. Il sindaco ha condiviso le preoccupazioni di Buratti e di Botto.

L’incontro, sollecitato dall’Associazione, ha visto il sindaco Andreatta ascoltare le preoccupazioni di Buratti e Botto che hanno interpretato il diffusissimo sentimento degli esercenti cittadini: “ormai assistiamo – ha detto Buratti – a frequenti episodi di vandalismo e microcriminalità. Sono all’ordine del giorno situazioni che creano danni anche consistenti alle attività economiche e che rischiano di compromettere l’immagine di città turistica che ci adoperiamo a costruire e rafforzare in previsione anche della stagione estiva. Il centro storico è diventato un ‘ricettacolo’ di giovani sbandati e facinorosi autori, praticamente ogni giorno, di tensione, atti di delinquenza, minacce, risse come se fosse un loro territorio”.

Ascom unione giorgio buratti presidente fipe 1Botto, operatore nella centralissima piazza Duomo ha sottolineato come “il centro è oggetto di un degrado palpabile ed evidente: ciò che un tempo accadeva in periferia, oggi succede anche in pieno centro città. Dai fenomeni di accattonaggio insistente e molesto, a personaggi che importunano gli avventori, e tutta una serie d’individui che si sentono legittimati a trasgredire regole e civiltà, perché sanno di rimanere impuniti. Questa è la realtà”. Secondo Buratti “la soglia di tolleranza è ormai troppo alta: prima che si arrivi a non poter più tornare indietro è il caso di fare rispettare le regole, e mandare segnali precisi ed inequivocabili con punizioni esemplari che dimostrino che il territorio è presidiato, e non solo a parole”.

Il sindaco Andreatta ha concordato su alcune preoccupazioni. “Esiste – ha dichiarato – una debolezza della società, in generale, complici anche i gruppi familiari che derogano al loro ruolo di educatori, e non insegnano più il rispetto alle regole. Su questo, purtroppo, non può agire l’Amministrazione. Tuttavia la situazione è sotto costante osservazione e siamo già a conoscenza dei punti caldi del centro storico. Esiste già un regolamento di polizia urbana che codifica alcuni comportamenti (ad esempio sull’accattonaggio) ma non vorrei dover ‘militarizzare’ la città. Periodicamente – prosegue Andreatta – m’incontro e confronto con il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico ed abbiamo già parlato anche di questi episodi. In termini di raffronto con altre realtà, gli altri soggetti deputati alla sicurezza della città ritengono Trento una città vivibile”. Il sindaco ha assicurato Buratti e Botto che “si terrà nella giusta considerazione le esperienze riportate dall’associazione e me ne farò carico di ricondurle in sede, appunto, del prossimo Comitato. Al tempo stesso verificheremo soluzioni ed eventuali indicazioni alla polizia municipale affinché le regole già scritte vengano rispettate”.