Informatici: la provincia di Trento prima investe per formarli, poi li offre alla Svezia trascurando il mercato locale

0
649

Podini: «è bene per un giovane fare esperienze all’estero, ma che le strutture pubbliche pubblicizzino richieste di personale di aziende estere è il colmo»

Da qualche anno, le imprese fanno fatica a trovare tecnici informatici in numero adeguato allo sviluppo del mercato, in quanto gli istituti tecnici e le facoltà universitarie non ne formano in numero adeguato alle necessità dell’economia. Troppi diplomati e laureati in materie umanistiche, pochi nelle discipline tecniche.

In Trentino la schizofrenia dell’apparato pubblico raggiunge vette impensate: da una parte il sistema scolastico locale, grazie all’Autonomia, investe fior di risorse pubbliche per la formazione di tecnici negli istituti superiori e nell’università; dall’altra, tramite l’Agenzia per il Lavoro, li offre alle aziende estere, contribuendo a pubblicizzare l’offerta di assunzione di un’azienda svedese alla ricerca di informatici.

Una situazione che ha fatto prendere carta e penna a Marco Podini, vicepresidente di Confindustria Trento e presidente di Dedagroup per denunciare una situazione al limite dell’assurdo. «Siamo i primi a dire ai nostri giovani di fare esperienza all’estero – spiega Podini – e possibilmente di tornare in Trentino arricchiti da un bagaglio culturale e professionale che consenta loro di realizzare percorsi lavorativi ricchi di soddisfazioni. Ma anche diciamo da anni, come ci segnalano le aziende associate, che nel settore dell’informatica si molta fatica a trovare personale».

Per Podini «le aziende locali offrono più posti di lavoro di quanti siano i lavoratori disponibili, anche perché il settore è in costante crescita. Ci piacerebbe che le strutture pubbliche, prima di pubblicizzare le richieste di personale da parte di aziende straniere, aiutassero concretamente le imprese locali a trovare i profili richiesti e a fare crescere l’economia locale».

Chissà se l’appello di Podini sarà ascoltato nelle ovattate stanze della Provincia di Trento.