Seganti: “un’iniziativa che consente il recupero di edifici abbandonati e un nuovo modo di fare turismo”
Una vacanza amica dell’ambiente, per vivere come i pescatori del secolo scorso immergendosi nella incontaminata laguna di Grado. Quella del 2012 sarà la prima stagione dell’Albergo Diffuso della Laguna di Grado: sabato 28 aprile è stato inaugurato presso l’Isola di Anfora alla presenza delle autorità regionali, provinciali e comunali il grande progetto volto ad intercettare nuovi segmenti di turismo per l’Isola del Sole del Friuli Venezia Giulia. Grado diventa così la prima destinazione turistica in Italia e in Europa a proporre l’albergo diffuso in ambiente lagunare: un turismo sostenibile, ecologico e non invasivo per dar modo di sperimentare in prima persona la vita della laguna in tutti i suoi aspetti.
L’albergo diffuso della laguna offrirà in tutto 56 posti letto disponibili nei casoni di 2 o 6 letti e nella struttura alberghiera, che offre stanza e prima colazione a partire da 140 euro, mentre per i casoni il costo, a seconda dei letti, varia da 1.500 a 3.000 euro alla settimana, grazie alla ristrutturazione e riqualificazione in chiave eco-compatibile dei tradizionali casoni e delle case del valligiano presenti nelle isole e nelle valli da pesca che compongono l’albergo, e sarà possibile da subito prenotare il proprio soggiorno via internet o via telefono presso un’unica reception centralizzata, quella di Porto San Vito a Grado, mentre per arrivare alle isole ed ai casoni la cooperativa metterà a disposizione le “batele”.
Il progetto dell’Albergo Diffuso della Laguna di Grado è stato finanziato attraverso il “Bando per il finanziamento di progetti di sviluppo turistico” dalla regione Friuli Venezia Giulia per un totale di 2 milioni di euro ed è volto a coprire il 50% delle spese di riqualificazione dei casoni e degli edifici adibiti ad albergo delle isole di Porto Buso, di Anfora, la Valle Ghebo Vacche, la Valle Tirelli, i Casoni Turlavo, la Valle del Moro e la Valle Panera Rio d’Ara.
Per l’assessore al turismo della regione, Federica Seganti questa “è un’iniziativa che apre la strada ad un nuovo, affascinante modo di far turismo a Grado che la regione ha sostenuto convintamente per offrire ai turisti un nuovo modo di vivere il territorio”. Secondo il sindaco di Grado, Edoardo Maricchio, “l’Albergo Diffuso della Laguna di Grado rappresenta un modo moderno, innovativo e ecosostenibile di fare marketing turistico e quindi di attrarre nuovi turismi a Grado. Siamo convinti che la laguna sia una risorsa ricchissima del nostro territorio, che fino ad oggi non è stata promossa in modo adeguato: finalmente ora i casoni ristrutturati permetteranno di ospitare in modo consono coloro che vogliono fare una vacanza alternativa, in armonia con la natura, la storia e le tradizioni di Grado. Contiamo di attivare diverse sinergie sia in regione che fuori regione, in modo da coinvolgere anche la grande fetta del turismo internazionale che giunge ogni giorno a Venezia. Ringrazio gli operatori e la Regione per aver creduto in questo progetto che proietta Grado nel turismo del futuro”.
L’iniziativa è stata gestita dalla Cooperativa Grado Albergo Diffuso Laguna d’Oro, presideduta da Enzo Tirelli: “quattro anni fa, in pochi appassionati abbiamo cominciato a parlare di un turismo nuovo nella Laguna di Grado un turismo ‘buono, bello e compatibile’. Ora, grazie alla collaborazione della Regione e del comune di Grado, stiamo per inaugurare il primo esempio di albergo orizzontale in laguna: un modo originale di frequentare una delle ricchezze gradesi. Daremo così la possibilità agli ospiti di viverla anziché solo vederla, il modo migliore per trasmettere il nostro genius loci. Per le prenotazioni è già attivo il nostro sito internet: http://www.lagunadoro.it/”.
Coloro che soggiorneranno nell’Albergo Diffuso della Laguna potranno vivere la vita dei pescatori del ’900 e le molteplici attività che vi si possono praticare, scoprendo gli antichi usi gradesi, isolandosi dalla frenesia delle città e godendo della gastronomia tipica, per esempio con il Boreto alla graisana, accompagnato da polenta bianca e vino rosso.
Meno di un secolo fa, tutta la vita dei gradesi si svolgeva nelle oltre 200 isole della laguna, lo testimonia il paesaggio disegnato da canali, valli da pesca e dai tanti casoni costruiti con enorme fatica dai pescatori. I casoni sono interamente costruiti con materiali reperibili in laguna (legno, fango, canna palustre), e fungevano inizialmente da riparo per i pescatori in continua spola tra la Laguna di Grado e Grado città. Oggi queste abitazioni sono la testimonianza più preziosa della storia della laguna e del rapporto equilibrato e rispettoso mantenuto dai graisani e il loro ambiente. Scenario incantevole d’indiscutibile bellezza e straordinaria ricchezza naturale, la laguna di Grado comprende inoltre due riserve naturali che ne custodiscono la biodiversità: la Riserva della Valle Cavanata, ampia valle da pesca, dichiarata zona umida di valore internazionale per le 260 specie di volatili migratori che vi nidificano, il posto ideale per gli appassionati di birdwatching, e la Riserva Naturale (isola della Cona) nella Foce dell’Isonzo, comprendente i 15 chilometri finali del fiume. La riserva è visitabile a piedi, in bici o in groppa ai possenti cavalli Camargue, portati qui direttamente dalla Francia e qui adattatasi perfettamente per vivere in queste zone umide.