Autonomia Veneto: il Governo Gentiloni fa marcia indietro e manda a Venezia una nuova bozza di accordo

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Zaia: «se le nostre istanze sono state accolte, la nuova bozza è firmabile»

bandiera gonfalone veneto 2Sono passate solo poche ore dalla dichiarazione dei due governatori di Veneto e Lombardia di bocciare i contenuti delle proposte di maggiore autonomia contenute nelle rispettive bozze inviate dal Governo Gentiloni alle due Regioni, in quanto non soddisfavano le richieste fatte e avallate dal clamoroso successo dei due referendum popolare. Ma tanto è bastato a Roma per fare marcia indietro e mandare una nuova proposta che, ad un primo sommario esame, sembra decisamente migliorativa di quella originale.

Secondo il governatore del Veneto, Luca Zaia, fare la voce grossa nei confronti di Roma è servito: «se la direzione è quella di avere accolte le nostre istanze, dico che la bozza è firmabile. Dopo le critiche sollevate alla prima bozza, domenica pomeriggio ho ricevuto un’ulteriore bozza che ha accolto buona parte delle osservazioni, che adesso la stiamo valutando fino in fondo. Lasciate ancora il tempo alla delegazione trattante e ai professori della delegazione di esprimere un giudizio che deve essere insindacabile».

Zaia è ottimista: «diciamo che non siamo più a metà del guado, siamo un po’ più verso riva. La spesa storica se n’è andata, quindi vuol dire che il lavoro è stato fatto. La compartecipazione su più tributi c’è, ci sono altri aspetti da approfondire» ha aggiunto sottolineando che «dopo le elezioni ripresenteremo ovviamente queste istanze, visto e considerato che il percorso dell’autonomia è lungo e impegnativo. Certo è che non faremo sconti a nessuno» ha concluso il presidente del Veneto.