Elezioni amministrative, Veneto crocevia dei leader nazionali

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roberto maroni dito alzato 1Bossi (Lega Nord) e Alfano (PdL) a Conegliano Veneto, Maroni (Lega Nord) a Jesolo e Grillo (5 Stelle) a Verona

Un sabato all’insegna dei comizi dei leader di partito quello appena trascorso in Veneto, con ele presenze di Bossi, Maroni, Alfano e Grillo in diversi comizi sparsi negli 86 comuni veneti dove domenica 6 e lunedì 7 maggio i cittadini sono chiamati al voto per il rinnovo delle amministrazioni cittadine.

Conegliano ha ospitato i comizi di Umberto Bossi (Lega Nord) e di Angelino Alfano (PdL). Un Bossi visibilmente acciaccato dalla recente tempesta giudiziaria ha detto che “la Lega non è il Partito Socialista, quel Psi che aveva rubato i soldi e ha preso tangenti. La Lega i soldi li avrà sprecati, ed ora è meglio che venga fuori tutto per ripartire. La Lega – ha aggiunto – è pronta a cambiare quelle parti del movimento che non funzionano. Nonostante le pietre prese – ha insistito – la testa è dura quindi si va avanti. Dopo la batosta correremo più di prima”.

Dopo aver guardato ai problemi del proprio schieramento, Bossi è tornato ai temi della politica, rinfrescando l’obiettivo della Padania indipendente: “dobbiamo andare avanti nel nostro progetto per realizzare la nostra cattedrale che è la Padania. Il Nord non si sconfigge: è inutile che Roma si dia tanto da fare, noi siano liberi”. Bossi ha criticato il governo dei professori: “il Governo Monti è lontano dalla gente, Monti è vicino ai banchieri che hanno fatto la crisi ed è lontano dalla gente, e per questo Napolitano lo ha nominato presidente del consiglio. Non si deve essere professori della Bocconi – ha aggiunto – per capire che se la gente non ha i soldi non si rilanciano i consumi. Noi vogliamo – ha spiegato il leader leghista – che i problemi vengano affrontati guardando alle esigenze della gente”.

La ricetta della Lega per superare questo ‘momento difficile’, come lo definisce Bossi, è fatta di quattro proposte di legge di iniziativa popolare, che il presidente del Carroccio ha invitato a firmare: una prima legge per rendere obbligatorie le pensioni di anzianità; la seconda per buste paga più pesanti, con il Tfr che rimanga a disposizione dei lavoratori e non alle aziende; la terza prevede l’esenzione della prima casa dell’Imu, con imposta sulle seconde case da lasciare al 100% ai comuni, la quarta per impedire il soggiorno obbligato di mafiosi nelle regioni del Nord.

Ad una settimana dalle elezioni, il clima politico inevitabilmente si scalda e i vari leader non si risparmiano gli attacchi reciproci: Bossi ha nel mirino Beppe Grillo e il suo movimento 5 Stelle: “Grillo cavalca il momento e piace agli occhi della gente. Porterà via voti solo alla sinistra. Finché non parlerà di Padania, di Veneto e di Lombardia, non ci porterà via un solo voto”. Su Grillo rilancia anche Zaia a margine del comizio di Bossi: “oltre a parlare di distruggere, per essere credibili occorrerebbe saper fare delle proposte. Dopo le elezioni bisogna essere in grado di governare”.

beppe grillo comizio 1Da Verona in piazza dei Signori, risponde Grillo: “’mi hanno dato del golpista. Mi hanno detto che sono un imbonitore che convince le masse. Ma c’e’ qualcosa di diverso: non hanno capito con chi hanno a che fare. Facciamo la politica senza i soldi, ci provino anche loro. Chi si candida con noi fa politica, altro che populismo. Sono i partiti che devono rinnovarsi, altrimenti danno ragione a chi ha sempre meno fiducia in loro ed alimenta i soliti demagoghi”. Nel suo affollato comizio Grillo ha attaccato i partiti: “Alfano ha il 70% di indagati nel suo partito e non è che negli altri la situazione sia poi migliore. Se dicono che sono un pericolo, vuol dire che ci temono, che hanno paura di noi. Perché il vero pericolo – ha aggiunto – è rappresentato dai cittadini che sono stufi e incazzati. Ne hanno le tasche piene di ladri e farabutti”. A chiusura del comizio dopo aver toccato anche temi locali, una battuta salace: “Andate…”, a votare, hanno aggiunto dal pubblico; “no, andate in mona!”

A Jesolo è toccato a Roberto Maroni scaldare la piazza, battendo il tasto delle tasse: “il risultato finora ottenuto dal governo Monti è quello di aver prodotto minori servizi per i cittadini e l’aumento delle tasse. PdL, Pd e Udc approvano insieme tutte le manovre e le porcherie che ha fatto il governo Monti: ce ne accorgeremo a partire dai prossimi giorni, mentre – secondo Maroni – nulla è stato fatto per la crescita, niente per gli aiuti alle imprese e anche sul piano dell’equità sociale. L’unico taglio che il governo ha fatto alla spesa pubblica – ha ricordato – sono 200 milioni del fondo delle politiche sociali e destinati alle persone con disabilità grave”. Per Maroni, il risultato elettorale della Lega Nord “nonostante i tanti gufi in giro che dicono che la Lega è finita, sono sicuro che il 6 maggio ci sarà una grande sorpresa negativa per questi gufi e positiva per noi. Come sempre”.

Disobbedienza civile e obiezione fiscale saranno il filo conduttore della prossima campagna che la Lega Nord annuncerà nel bergamasco il primo maggio, in occasione del ‘Lega Unita Day’. Maroni ha anticpato che la Lega Nord “promuoverà la disobbedienza civile e l’opposizione fiscale, ma fatta bene, in modo da non mettere nei pasticci i cittadini. Coinvolgeremo i nostri oltre 500 sindaci – ha aggiunto Maroni – ed è questa la nostra forza che nessun’altro ha, neanche Grillo. Lo diceva Gianfranco Miglio: ‘quando ci sono le leggi ingiuste il popolo deve ribellarsi’. Agiremo secondo i principi di diritto con iniziative molto forti. Se la fa obiezione fiscale, allora sì che salterà il banco”.

Maroni ha guardato anche a casa propria, assicurando che “la Lega Nord farà pulizia senza guardare in faccia nessuno e garantisco che la ramazza continuerà fino a che la pulizia non sarà fatta fino in fondo”.

angelino alfano comizio conegliano pro sindaco zambon 1Angelino Alfano, a Conegliano per un incontro elettorale, ha annunciato che il Pdl presenterà nei prossimi giorni “un disegno di legge che preveda la possibilità che gli imprenditori che non siano stati fin qui pagati dallo Stato, non paghino le tasse fino all’ammontare del loro credito nei confronti dello Stato, perché è eticamente ingiusto che lo Stato sia pagatore lentissimo ed esattore lestissimo, esponendosi conseguentemente alla rottura del contratto sociale”. Proposta che ha incassato l’approvazione degli imprenditori e del governatore del veneto, Luca Zaia. Alfano esprime un giudizio positivo sull’operato del Governo Monti: “stiamo apprezzando lo sforzo che il governo sta facendo anche in Europa per trovare il modo per pagare i debiti nei confronti degli imprenditori”. Guardando in casa propria, Alfano ha dichiarato di non aver “alcun problema con gli amici che provengono da An” osservando come in questo momento “è tutto assolutamente legato a nominalismi ed etichette. Riteniamo di essere un unico partito che ha saputo rappresentare un mix virtuoso di tradizioni politiche che hanno trovato un luogo ideale di coesistenza, e proprio in questo senso diciamo che occorre andare ancora avanti sulla strada che e’ figlia della intuizione straordinaria di Silvio Berlusconi del 2008”. Alfano ribadisce di “aver dato al Paese stabilità e riforme governando con la Lega e non abbiamo mai ritenuto chiuso del tutto il nostro rapporto con il Carroccio nonostante la Lega abbia scelto di separarsi da noi per queste elezioni amministrative non già per un problema relativo alle singole comunità locali ma per una scelta politica nazionale perché noi abbiamo deciso di sostenere il governo Monti e loro no. In prospettiva – ha proseguito – non riteniamo chiuso il rapporto con la Lega, così come non lo riteniamo chiuso con i segmenti moderati del sistema politico italiano, perché noi faremo una grande offensiva diplomatica per riunire i moderati italiani e far sì che loro possano tornare a governare insieme il Paese”. Alfano ha concluso il suo comizio ricordando la necessità di avviare i tagli alle spese dello Stato, diminuire la tassazione sulla casa e ad indirizzare nuove risorse verso lo sviluppo per rilanciare l’economia.