Scivolone della Serracchiani sulla Corte dei Conti: Forza Italia chiede le sue dimissioni

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debora serracchiani segretaria PD FVG
La definizione di «eversiva» del rapporto della Corte sulla sanità friulana scatena le reazioni delle opposizioni. Savino: «ha sostenuto per anni che le sentenze non si giudicano ma si applicano e adesso se la prende con la magistratura»

debora serracchiani segretaria PD FVGLa candidata di punta dei Dem alle Politiche del prossimo 4 marzo in Friuli Venezia Giulia è incorsa in un clamoroso scivolone istituzionale e ora le opposizioni ne chiedono la testa. La dichiarazione fatta a caldo dalla presidente uscente della Regione, Debora Serracchiani, sui contenuti del rapporto della Corte dei Conti sulla gestione della cosa pubblica ed in particolare sulla sanità regionale ha fatto sbroccare la candidata Dem, che ha definito «eversiva» la relazioned ella magistratura contabile.

Nette le conclusioni delle opposizioni: «davanti all’evidenza della sonora bocciatura della sua riforma chiave, arrivata da una magistratura indipendente dello Stato – dichiara Sandra Savino, coordinatrice regionale di Forza Italia e candidata alla Camera a Trieste e nel Codroipese-Alto Friuli – Serracchiani oggi fa ammenda di tutti gli anni passati ad esaltare i procedimenti contro Berlusconi chiedendo una riflessione sul ruolo stesso della magistratura. L’atteggiamento è di chi intende usare le Istituzioni come “cosa mia”, dopo avere, lei stessa, più volte ribadito che le “sentenze non si giudicano ma si applicano”».

Non meno tenera la reazione del capogruppo azzurro in Regione, Riccardo Riccardi: «se per Serracchiani le conclusioni della Corte dei Conti sono eversive, significa che è eversiva la Costituzione che “assicura l’indipendenza della Corte e dei suoi componenti” e all’articolo 103 che “ha giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica, come dire che essa giudica sulle responsabilità di chi ha la gestione del pubblico denaro”. Ora: o Serracchiani non conosce la materia oppure, e questa è vera eversione, non riconosce la Carta Costituzionale sulla quale si fonda la nostra Repubblica». Per Riccardi «questi sono atti senza precedenti. Invece di capire cosa non ha funzionato ed entrare nel merito dei problemi che ci sono, perché lo dice chi dentro alla sanità lavora e chi usufruisce della sanità, alza un muro pregiudiziale».

Sulla lettera inviata dai direttori generali a difesa della riforma sanitaria, interviene il candidato pordenonese di Forza Italia, Franco Dal Mas: «siamo di fronte a un intervento di propaganda politica, che vuole coprire, da un pulpito di sinistra, una manovra eversiva perpetrata da un organo costituzionale, un presidente di regione, verso un altro organo costituzionale, la Corte dei Conti». Per Dal Mas la reazione, quasi al limite dell’isteria, di Debora Serracchiani «di volersi rivolgere direttamente all’Ufficio di presidenza della Corte dei Conti, di chiedere la testa del magistrato Antonio Caruso, la rende sgraziata in modo imbarazzante. Da una parte perché, se l’ha dimenticato, lei è ancora il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, dall’altra perché dovrebbe anche essere donna di legge, visto il suo percorso professionale, e quindi consapevole e rispettosa delle funzioni e dei rapporti istituzionali».

Sandra Savino, Riccardo Riccardi e Franco Dal Mas concordano, infine, su di un punto ora necessario e obbligatorio per il rispetto delle istituzioni: «chi non conosce la Costituzione non può fare il presidente della Regione. Debora Serracchiani deve dimettersi immediatamente dalla carica di presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. La vera eversione è la sua condizione di candidata alle elezioni e il ruolo istituzionale contemporaneamente ricoperto. Deve fare una scelta e deve farla subito: per noi è necessario che si dimetta subito perché sta mettendo a rischio l’equilibrio delle istituzioni di questa regione». 

Attacca a testa bassa anche il capogruppo (ed ex presidente della Regione) di Autonomia responsabile (e candidato per il centrodestra nel collegio uninominale di Trieste per la Camera), Renzo Tondo, secondo cui «per 5 anni, il Pd ci ha spiegato che la Corte dei Conti ha sempre ragione. Improvvisamente, la magistratura sembra diventata un covo di eversivi. Siamo davanti a una svolta culturale, o, più semplicemente, qualcuno rasenta la schizofrenia? Bizzarre le posizioni della sinistra: Panontin è gratificato dal giudizio della Corte dei Conti sulle Uti, Serracchiani furente per supposte invasioni di campo. Lo confesso, sono un pochino disorientato – prosegue Tondo – anche perché ricordo bene cosa ci ha detto la sinistra in questi ultimi 30 anni a proposito di giudici e sentenze. Siamo sempre stati garantisti: rispettiamo la magistratura e lasciamo che faccia il suo corso, senza cercare di strumentalizzarla a tutti i costi». 

Dinanzi al disastro, tocca alla segretaria regionale del PD, Antonella Grim, tentare di metterci una pezza: «stile e misura non sono mai appartenuti al centro destra, e purtroppo il clima elettorale e la tensione dei loro rapporti interni non li aiuta a moderarsi. Serracchiani ha correttamente chiesto un incontro al presidente della Corte dei Conti, esercitando le prerogative istituzionali che le attribuisce il suo ruolo. La difesa della Regione e della sua reputazione non è altro che un dovere quando accade di rilevare valutazioni che in qualche parte confliggono con i dati in possesso dell’Amministrazione». Per la segretaria Dem del Friuli Venezia Giulia «la vera notizia rivoluzionaria è che per Forza Italia le parole dei magistrati sono indiscutibili, a prescindere dal contesto e indifferentemente se si tratti di una sentenza o di una relazione. Chissà se la pensano così anche Ghedini e Berlusconi».