Mart 2018: i programmi espositivi e le prospettive per il consolidamento dell’istituzione culturale trentina in Italia e all’estero

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Mart Gianfranco Maraniello e Ilaria Vescovi nella piazza del Mart Foto Daniele Montigiani
Maraniello: «alle Olimpiadi 2020 presenteremo progetti di ricerca sul Novecento a Tokyo»

Mart Gianfranco Maraniello e Ilaria Vescovi nella piazza del Mart Foto Daniele MontigianiIl Mart, Museo d’arte moderna di Rovereto e Trento, si conferma una realtà sempre più consolidata nel campo della cultura ed in particolare dell’arte moderna e del Novecento in Italia e, soprattutto, all’estero. Il suo direttore, Gianfranco Maraniello, ha fatto il punto della situazione e della programmazione relativa al 2018 e agli anni futuri, coinvolgendo anche gli sponsor che affiancano il Museo.

Dopo i saluti e l’introduzione della presidente, Italia Vescovi, e dell’assessore provinciale alla cultura, Tiziano Mellarini, e la presentazione dei due sponsor principali, Sparkasse – Cassa di risparmio dell’Alto Adige e Cavit, Maraniello è entrato nei dettagli, partendo da una analisi sull’attuale posizionamento del Mart, mettendo come caposaldi le parole “reputazione” e “consolidamento”. La cultura può e deve esser un volano dello sviluppo economico del territorio, specie in una realtà come la Vallagarina: «non posso che sottoscrivere le parole dell’assessore Mellarini in merito al distretto culturale del quale il capofila per la zona di Rovereto non può che essere il Mart, all’interno del quale la cultura può essere volano di crescita anche produttiva, economica e turistica del territorio». Maraniello specifica la propria di

idea di museo che poggia su identità e specificità: «il Mart è di per se già individuabile nella sua specificità come un’architettura di pregio e di valore grazie all’intuizione del suo progettista, Mario Botta. Ma il Mart fa parte di un progetto urbanistico che deve ancora completarsi e di cui si sta individuando la realizzazione, non solo in relazione con l’urbanistica della città ma anche nel suo rapporto con le altre istituzioni culturali del territorio, come la Biblioteca Civica, il Museo Civico, l’Auditorium o l’Università». 

A breve sarà attuata la collaborazione con il Museo Civico di Rovereto a cui verrà destinato uno spazio espositivo dedicato a Fausto Melotti all’intero degli spazi di Palazzo Alberti Poja, il quale, grazie anche alla sua posizione, si collocherà come naturale porta aperta sul Mart. Un museo sempre più capofila anche nei suoi rapporti con la Galleria Civica di Trento e ovviamente Casa Depero, celebre scrigno non del tutto valorizzato appieno del Futurismo e di uno dei suoi più celebri esponenti. 

Il Mart deve rendersi conoscibile anche nella sua identità di museo del Novecento: nel 2018 saranno protagoniste grandi mostre che indagano le radici della modernità e le diverse anime della prima metà del secolo appena trascorso con esposizioni monografiche sui maestri contemporanei e sui visionari del nostro tempo e approfondimenti sul patrimonio del Mart. 

Maraniello anticipa anche uno scenario futuro, dove il Mart potrebbe essere protagonista culturale alle Olimpiadi di Tokyo 2020: «sono oltremodo soddisfatto che il Mart oggi sia un riferimento italiano del primo Novecento tanto da essere stato contattato quale primo interlocutore da parte dell’ambasciatore di Tokyo, che in previsione delle Olimpiadi 2020 cerca progetti di ricerca sul Novecento. Con la possibilità di effettuare un lavoro di studio sul Novecento internaionale tra Tokyo e Pechino». Più vicina nel tempo, la collaborazione con il Guggenheim Museum di Bilbao che presenteremo a breve». 

Quanto ai prossimi appuntamenti espositivi, ecco i principali. Il 2018 si apre con una grande mostra: «Viaggio in Italia. I paesaggi dell’Ottocento dai Macchiaioli ai Simbolisti» a cura di Alessandra Tiddia (21 aprile – 26 agosto 2018) dove saranno protagonisti i panorami del Bel Paese, meta prediletta dei viaggiatori europei impegnati nel tradizionale Grand Tour, sono protagonisti di questa mostra dedicata alla pittura dell’Ottocento. 

A seguire la retrospettiva dedicata a Gianfranco Baruchello a cura di Gianfranco Maraniello (19 maggio – 16 settembre 2018) ideata con lo stesso Gianfranco Baruchello (Livorno 1924) che ripercorre la ricerca di un autore che ha operato oltre i confini tradizionali dell’arte, mettendo in discussione sistemi e convenzioni culturali. Sperimentatore di linguaggi e tecniche, Baruchello ha avviato la sua attività alla fine degli anni Cinquanta ripensando il mezzo pittorico, praticando l’accostamento, l’assemblaggio, la scrittura, la riduzione di scala. 

Altra retrospettiva è «Margherita Sarfatti. Il Novecento Italiano nel mondo” a cura di Daniela Ferrari (22 settembre 2018 – 24 febbraio 2019) dedicata alla figura di Margherita Sarfatti, giornalista, critica d’arte e promotrice dell’arte italiana tra le due guerre, è dedicato un progetto di ricerca che si sviluppa in due diverse mostre, al Mart e al Museo del Novecento di Milano. 

La Casa d’Arte Futurista Depero ospita «Animali metallici. Il culto dell’automobile nel XX secolo» a cura di Nicoletta Boschiero e Federico Zanoner (3 marzo – 10 giugno 2018) dove l’automobile è al centro di un percorso espositivo che attraversa diversi momenti della storia dell’arte del XX secolo, protagonista di una profonda trasformazione del paesaggio e dello stile di vita collettivo.

allestire un ampio spazio all’interno della sezione Unlimited, osannato dalla stampa di settore e dai collezionisti, l’americano Sam Falls (1984) presenta la sua prima personale in un museo italiano. 

Attraverso una molteplicità di media differenti, sia analogici sia digitali, il lavoro di Sam Falls è un’esplorazione del colore, dei processi naturali, della percezione e dell’immagine come dato materiale. La sua prassi esecutiva prevede uno stretto rapporto con il territorio e con i contesti nei quali si trova ad agire. A Trento la mostra sarà interamente realizzata con opere site-specific.