«Con l’autonomia arriveranno i fondi per la Provincia»
«Il 2017 è stato l’anno dell’autonomia. Abbiamo celebrato il 22 ottobre il referendum consultivo per una maggiore autonomia del Veneto ma anche quello per l’autonomia della Provincia di Belluno» ha esordito l’assessore all’ambiente, alla difesa del suolo, alla protezione civile e alla specificità di Belluno della regione del Veneto, Giampaolo Bottacin nel fare il bilancio dell’attività del suo assessorato.
«Si sono aperti a Roma i tavoli di trattativa, primo fra tutti quello per l’ambiente, ma il nostro obiettivo è quello di trattenere sul territorio una parte dei 15 miliardi di residuo fiscale che il Veneto paga a Roma e non tornano qui – ribadisce Bottacin -, per consentirci di fare quello che anche a livello nazionale ci viene riconosciuto sappiamo fare bene. Una quota parte potrebbe allora essere trasferita anche alla Provincia di Belluno e avviare una vera autonomia, che senza risorse rischia di essere lettera morta».
Sul fronte dello stato dell’aria l’assessore ha ricordato il nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano cui aderiscono la regione Veneto, unitamente alle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, sottoscritto con il ministero dell’Ambiente l’11 giugno a Bologna. «Ora c’è un riferimento univoco – ha aggiunto Bottacin – per le misure da adottare in caso di sforamenti per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico». L’assessore ha accennato anche ad interventi antismog come i contributi (850.000 euro) per la rottamazione di veicoli inquinanti e il finanziamento (460.000 euro) di un bando per la concessione di contributi ai comuni per progetti di “bike sharing”.
Il 2018 sarà avviata un’azione per la rottamazione di stufe obsolete. Per quanto riguarda i rifiuti, anche nel 2017 sono ulteriormente migliorati i parametri e il Veneto si è confermato ai vertici di tutte le classifiche nazionali per quanto riguardo lo smaltimento dei rifiuti. E’ stato rinnovato il Protocollo d’Intesa con i Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, inerente l’attività di vigilanza e controllo sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti. Bottacin si è soffermato sull’inquinamento da Pfas, sottolineando che «la Regione del Veneto è stata l’unica che si è mossa per affrontare questa problematica ed è diventata in questa materia riferimento a livello non solo nazionale. Grazie all’applicazione di filtri – ha detto – i cittadini della “zona rossa” possono bere acqua pulita». L’assessore ha annunciato che verrà imposto in via preventiva a tutti i gestori degli acquedotti veneti di applicare un analogo filtraggio.
Per la difesa del suolo, oltre all’adozione di misure più restrittive per quanto riguarda la tutela delle acque, Bottacin ha parlato anche delle attività di cava che nel 2018 dovrebbero vedere finalmente approvati dal consiglio regionale sia il piano, sia la nuova legge in sostituzione della vecchia normativa risalente al 1982, sottolineando che questo «è uno dei provvedimenti prioritari».
Per quanto riguarda la sicurezza idraulica, sono stati realizzati 400 interventi per circa 900 milioni di euro. Proseguono i lavori nei diversi bacini di laminazione avviati e le procedure di appalto per quelli ancora da avviare. Il Veneto è riuscito ad ottenere 14 milioni da investire per la messa in sicurezza della parte veneta del Tagliamento e poco meno di due milioni per la redazione del progetto esecutivo delle casse di espansione per le piene del fiume Piave in corrispondenza delle Grave di Ciano. Relativamente alla sicurezza del fiume Piave, negli ultimi anni sono stati investiti 109 milioni di euro di cui 86 milioni in provincia di Belluno.
L’assessore ha accennato anche alle nuove opere per il collettamento e la depurazione del lago di Garda e alla disciplina attuativa delle procedure in materia di Valutazione di Impatto Ambientale, manifestando perplessità per le modifiche introdotte dalla normativa statale.
Sul fronte protezione civile è stato rafforzato il rapporto con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco attraverso una nuova e specifica convenzione e delle attività per la formazione e l’addestramento delle componenti del sistema regionale di Protezione Civile, considerato un’eccellenza a livello nazionale. La Regione ha integrato la propria pianificazione con il piano per il soccorso sismico e nel contempo ha provveduto all’organizzazione dei database di protezione civile e alla loro accessibilità dalla rete.
A causa di eventi meteorologici che hanno causato rilevanti danni, sono stati dichiarati nel corso dell’anno undici stati di crisi regionali con altrettante richieste di dichiarazione di stato di emergenza nazionale. In tutti la Regione è stata presente fin da subito con uomini, mezzi e stanziamento di risorse. Tra questi Bottacin ha ricordato Cortina d’Ampezzo, Cavallino-Treporti e il litorale e Perarolo di Cadore.
Infine, ha fatto riferimento al nuovo piano antincendi boschivi, assolutamente innovativo, redatto in collaborazione l’Università di Padova e l’Arpav, e alla convenzione con i Carabinieri Forestali nell’ambito di funzioni e di compiti relativi alla prevenzione degli incendi boschivi e alla protezione civile, alla tutela del patrimonio agro-silvo-pastorale Sulla specialità per la Provincia di Belluno l’assessore ha concluso parlando della specificità della Provincia di Belluno, con cui è già aperto un tavolo per il trasferimento delle funzioni, ma ha ribadito che significa solo che i soldi che prima gestiva la Regione per determinate materie, verranno gestiti dalla Provincia per le stesse materie. «Stiamo portando avanti a Roma una battaglia veramente importante – ha detto – perché maggiori risorse restino qui nel Veneto e, a ricaduta, anche in provincia di Belluno».