Riunione a Mestre nella sede di Adiconsum a seguito della nuova normativa sugli indennizzi
Incontrare quanto prima il ministero dell’Economia, l’Autorità anticorruzione (Anac) e banca Intesa SanPaolo per accelerare la scrittura del decreto attuativo della legge sul Fondo di ristoro per i risparmiatori delle sei banche italiane in crisi (fra cui le due ex popolari venete); istituire un ufficio distaccato Anac in Veneto e procedere alla ripartizione dei 100 milioni resi disponibili da Intesa per i casi più disagiati.
Questi i tre punti su cui hanno concordato nove fra le principali associazioni dei consumatori, riunite a Mestre nella sede di Adiconsum, per valutare la nuova normativa approvata con la legge di Bilancio, che prevede l’erogazione di 25 milioni l’anno per quattro anni ai risparmiatori “traditi” attraverso un fondo di rotazione alimentato dai “conti dormienti” del sistema bancario italiano.
All’incontro, oltre ad Adiconsum Veneto, hanno partecipato anche esponenti di Adusbef, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino III da Onara, Federconsumatori, Lega Consumatori e Unione Consumatori. Fra i nodi da sciogliere nella stesura del decreto, in particolare, vi sono i criteri per fissare le priorità degli aventi diritto al ristoro in base a parametri di reddito familiare, titoli delle ex popolari acquistati e anzianità dei danneggiati.
Tutto questo, è stato sottolineato, va raccordato con il fatto di essere o meno assegnatari di contributi che saranno erogati da Intesa San Paolo attraverso il proprio fondo da 100 milioni, e con l’eventuale adesione alle “Offerte pubbliche di transazione” (Opt) di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca che si sono chiuse la scorsa primavera con la distribuzione a circa 120.000 aderenti di un ristoro pari al 15% del valore perduto con l’azzeramento delle azioni delle ex popolari.