Riccardi (Fi) chiede dimissioni di Serracchiani
La maggioranza di centro sinistra del Friuli Venezia Giulia che esprime la giunta Serracchiani non accetta l’ipotesi di unire l’appuntamento per il rinnovo del Consiglio regionale con quello del rinnovo del Parlamento in un’unica giornata elettorale.
Secondo la nota diffusa dalla Giunta regionale, «il tema del completamento del percorso di ridefinizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione prevede un percorso con tempistiche non eludibili e non compatibili con una conclusione della legislatura diversa dalla sua massima estensione». La proposta avanzata ada una mozione del M5S è stata respinta dall’assessore al bilancio Francesco Peroni in quanto «per negoziare serve tempo e non un cronometro che corre: il nostro è uno spirito di servizio chiaro nei confronti dei cittadin» La mozione è stata bocciata dall’aula, con 25 voti negativi, 13 favorevoli e una astensione.
Secondo Elena Bianchi (M5S), l’election day è dovuto a «motivi di buon senso organizzativi e di spesa; non si può inoltre lasciare il patto finanziario in eredità alla nuova giunta firmandolo tra due governi uscenti». Riccardo Riccardi (Fi) ha chiesto le dimissioni della presidente Serracchiani, unico modo per indire l’election day in caso di voto a inizio marzo: «se vuole fare la parlamentare, ci liberi e si facciano le cose normali. Il Pd ci dice che si va a elezioni naturali e la presidente non si ricandida, ma dallo scioglimento delle Camere sarà ufficialmente in campagna elettorale per le politiche, rimanendo seduta per mesi sulla sedia di presidente della Regione. Usano la scusa di dover firmare il patto finanziario con lo Stato – ha concluso il capogruppo di Forza Italia – ma meno patti firmano e meglio è».