Croazia-Slovenia: nessun accordo su disputa confine marittimo

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andrej plenkovic miro cerar
L’incontro tra i due premier nell’incontro a Zagabria termina in un nulla di fatto

andrej plenkovic miro cerarCroazia e Slovenia non sono riuscite a raggiungere un accordo sulla disputa per il confine marittimo in nord Adriatico e le posizioni dei due Paesi ex jugoslavi restano ancora distanti. E’ quanto emerso dall’incontro a Zagabria fra i due premier, il croato Andrej Plenkovic e lo sloveno Miro Cerar, conclusosi con un nulla di fatto.

Il governo di Zagabria si rifiuta di accettare il verdetto dell’arbitrato internazionale emesso lo scorso giugno sostenendo la sua illegittimità a causa di presunte pressioni sui giudici da parte di Lubiana, proponendo la ricerca di un compromesso in trattative bilaterali. La Slovenia al contrario insiste sulla necessità di rispettare tale verdetto, unico modo a suo avviso di risolvere la disputa. Ed e’ quello che ha ribadito il premier Cerar. 

Il contenzioso sul confine nella Baia di Pirano, parte del Golfo di Trieste, come anche su alcuni tratti della frontiera terrestre, pesa da anni sui rapporti fra i due Paesi ex jugoslavi. «L’unico modo di risolvere la disputa frontaliera è l’accettazione del verdetto di arbitrato – ha detto Cerar in una conferenza stampa congiunta con Plenkovic -. La Slovenia considera tale verdetto vincolante». Il premier croato da parte sua ha replicato sostenendo che «il problema va risolto in una maniera accettabile da entrambe le parti e dai due parlamenti, cosa questa che presuppone una certa flessibilità. Noi vogliamo che gli esperti proseguano il dialogo, e che si evitino atti unilaterali».

Cerar, sottolineando come il termine ultimo per l’accettazione del verdetto sia il 29 dicembre ha detto che la Slovenia non intende creare alcun incidente, ma che comunque da quella data comincerà ad applicare i termini del verdetto di arbitrato. E il mancato rispetto del verdetto vuol dire violazione del diritto europeo e internazionale. Per questo il premier sloveno non ha escluso azioni legali contro la Croazia. 

L’arbitrato ha assegnato per quasi tre quarti la Baia di Pirano alla Slovenia, che tuttavia non ha raggiunto il suo obiettivo principale di stabilire un contatto diretto con le acque internazionali in Adriatico a spese del mare croato.