L’azienda trevigiana è una piccola multinazionale operativa in tutto il mondo
Keyline, l’azienda di Conegliano che produce chiavi e macchine duplicatrici, chiude l’anno in positivo. Il fatturato consolidato fa segnare la crescita del 10% rispetto al 2016, toccando quota 32 milioni di euro, grazie anche all’apertura di nuovi mercati in India, Corea del Sud, Perù, Argentina e Brasile.
L’azienda, guidata da Massimo Bianchi – la cui famiglia produce chiavi dal 1770, la più antica al mondo ancora in attività – e Mariacristina Gribaudi, ha visto negli ultimi anni aumentare la presenza femminile che è arrivata a toccare il 40%. Ma spazio anche giovani. «Non si può immaginare il futuro senza di loro – ha detto Gribaudi durante l’incontro di fine anno con gli oltre 100 dipendenti e loro familiari, salutati anche dal sindaco Fabio Chies – perché rappresentano la spinta costante verso l’innovazione».
Ai giovani, in particolare ai figli dei dipendenti, l’azienda riserva borse di studio. Oltre ai benefit per i dipendenti, molte le iniziative a sostegno di realtà del territorio, del volontariato e dello sport, come ha illustrato Barbara Boiago, presidente del comitato scientifico dell’azienda, cui è andato il premio “Donne che ce l’hanno fatta” consegnato da Isa Maggi, coordinatrice degli Stati Generali delle Donne, e Roberta Bortolucci, presidente del Centro studi “Progetto Donna e Diversity Mgmt”.