Iniziativa supportata dalla regione Friuli Venezia Giulia e Banca Antonveneta in collaborazione con il quotidiano “il Piccolo” che lo diffonderà a fascicoli a partire dal 23 aprile
la riedizione del dizionario del dialetto triestino di Mario Doria che uscirà in 54 fascicoli con “Il Piccolo” a partire da lunedì 23 aprile è figlia della norma sulla tutela dei dialetti veneti (LR 5/2010). Curato da Nereo Zepper, che ha fatto una profonda opera di revisione aggiungendo 800 termini e rivedendo la bibliografia, pubblicata a conclusione dell’opera di 1.296 pagine in due tomi, il dizionario è stato finanziato, oltre che dalla Regione, da Fondazione e Banca Antonveneta, entrambe storicamente legate al territorio giuliano, come hanno rilevato i rispettivi direttori generali, Bruno Bianchi e Giuseppe Menzi.
Per la convinzione con cui hanno sostenuto il progetto, tanto la Banca che la Fondazione si sono rivelate non semplici finanziatori ma veri e propri partner, ha detto l’assessore alla Cultura Elio De Anna, che ha introdotto la presentazione del Doria rilevando che la ristesura del dizionario ha avuto la sua anima nel presidente della IV Commissione permanente del Consiglio regionale, Piero Camber, ed è stata sostenuta dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, al pari di altre iniziative analoghe portate avanti a tutela del patrimonio linguistico regionale.
Citando ad esempio la sua famiglia, in cui convivono retaggi linguistici friulani e veneti, De Anna ha rilevato che “la nostra è Regione a statuto speciale anche perché ricca di ben 4 lingue ufficiali (italiano, friulano, sloveno, tedesco), tutte tutelate così come, ad un certo punto, si è provveduto alla tutela dei dialetti veneti che, nonostante la seconda guerra mondiale abbia ridisegnato i confini di questa parte del mondo, sono ancora parlati anche dalle popolazioni della costa istrodalmata sino alle Bocche di Cattaro e oltre”. Un’osservazione sottoscritta da Camber, il quale a sua volta ha notato come il dialetto triestino sia in realtà una “lingua franca” usata da Ragusa a Verona. “Del nuovo Doria abbiamo cominciato a parlare anni fa – ha detto Camber – il problema era trovare i fondi necessari e l’apporto di Fondazione e Banca Antonveneta è stato fondamentale”. Camber ha quindi sottolineato l’importanza della collaborazione de “Il Piccolo” per la diffusione di un dizionario “che vorremmo diventasse patrimonio di tutte le famiglie”. “Non saremmo riusciti a realizzare quest’operazione se non avessimo operato tutti nella stessa direzione”ha detto il direttore de “Il Piccolo”, Paolo Possamai, il quale ha ringraziato la Regione per il contributo dato alla pubblicazione del nuovo Doria, uno strumento coerente e vitale, secondo Possamai, anche nel contesto della partnership avviata dalla testata con i Giuliani nel mondo. Ricordando che quest’anno “Il Piccolo” compie 130 anni, Possamai ha detto che il Doria “è un dono che vogliamo dedicare al territorio ed alla comunità di dialetto giuliano per celebrare una festa che riguarda tutti”.
Confermando che i Giuliani nel mondo sono ormai circa 150.000 suddivisi in 50 circoli sparsi in moltissimi Paesi, il presidente dell’associazione, Dario Locchi, ha dichiarato che tutelare il triestino significa conservare la testimonianza della struttura di una comunità. “Sono certo – ha detto Locchi – che questo dizionario sarà molto apprezzato dai corregionali all’estero che ancora parlano un dialetto molto amato, di cui conservano espressioni che ormai da noi sono in disuso”.
Ogni volume del nuovo Doria sarà composto di 27 fascicoli da 24 pagine ciascuno, che verranno distribuiti gratuitamente ai lettori de “Il Piccolo” a Trieste e Gorizia nelle giornate di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì fino al 2 luglio. Lunedì 23 aprile allegata al quotidiano ci sarà anche la copertina del primo volume e i primi 5 fascicoli, mentre la copertina del secondo volume verrà data in allegato al ventottesimo fascicolo.