Emilia Romagna: presentato il bilancio 2018 della regione con conti in ordine

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emilia roamgna emma petitti stefano bonaccini
Il documento ammonta a circa 12 miliardi di euro, di cui 1,4 per nuovi investimenti a sostegno dell’occupazione. Nessun aumento delle tasse per il terzo anno consecutivo

emilia roamgna emma petitti stefano bonacciniInvestimenti per oltre 1,4 miliardi di euro per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile, a favore di imprese (Pmi, ricerca e innovazione, accesso al credito, internazionalizzazione, attrattività), lavoro, scuola e formazione, sanità e welfare, agricoltura, infrastrutture, digitale, turismo, cultura. Ad attivarli il bilancio 2018-2020 della Regione Emilia-Romagna, manovra che per il prossimo anno ammonta a quasi 12 miliardi di euro, di cui 8,3 stanziati dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale.

Il progetto di legge di bilancio, approvato dalla Giunta e presentato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessora al bilancio, Emma Petitti, ha iniziato l’iter in commissione consiliare. L’arrivo in Aula per l’esame e il via libera definitivo dell’Assemblea legislativa è previsto entro le prossime tre settimane.

Un bilancio dal forte impatto espansivo, che punta a rafforzare le politiche per la crescita (+1,7% la stima del Pil regionale nel 2017, la più alta in Italia assieme alla Lombardia) e per nuovi posti di lavoro (6,4% la disoccupazione a giugno 2017, dal 9% di inizio legislatura a inizio 2015, con le proiezioni che parlano del 6% a fine anno).

«Siamo davvero la locomotiva del Paese – ha detto Bonaccini -. Ma al di là dei numeri, pur importanti e positivi, noi guardiamo alle persone e ai territori. Siamo una regione che sta attraendo sempre più investimenti nazionali e dall’estero, puntando su internazionalizzazione, ricerca e innovazione, dopo aver fatto il maggior taglio dei costi della politica mai realizzato e risparmiato 300 milioni di euro in due anni negli acquisti della pubblica amministrazione grazie all’Agenzia regionale unica per gli acquisti. Crescita senza lasciare indietro nessuno: da qui il Reddito di solidarietà, e il 2018 sarà il primo anno di piena applicazione, il potenziamento di ospedali e strutture sanitarie, nuove Case della salute e maggiori stanziamenti per lo sport e la cultura, che con quelli del prossimo anno vedrà triplicati i fondi».

«E’ un bilancio che fotografa un importante lavoro su semplificazione e razionalizzazione della spesa – ha aggiunto Petitti – da cui sono arrivati significativi risparmi, derivanti in particolare dalla riduzione degli oneri finanziari e dalla riorganizzazione dei servizi. I pilastri su cui abbiamo cominciato a lavorare in questa legislatura sono stati confermati. C’è una crescita e un’attenzione in tutti i settori. Inoltre credo che siamo riusciti a dare risposte ai territori e agli Enti locali che le attendevano».

Una manovra che conferma l’azione anticiclica portata avanti negli ultimi tre anni, attraverso una politica industriale pubblica possibile grazie a due fattori principali: in primo luogo i conti in ordine, con 33 milioni recuperati da contenimento delle spese e semplificazione e 42 milioni di avanzo di gestione, che permettono di liberare per spese di investimenti oltre 250 milioni in completo autofinanziamento; secondo elemento, il pieno utilizzo dei Fondi europei (1 euro speso ne genera 7), che con l’aumento da 59 a 80 milioni di euro della quota di co-finanziamento regionale dei fondi Ue permette di innescare investimenti per 482 milioni col Piano di sviluppo rurale (Psr) e 130 milioni col Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr). A ciò si aggiungono i Fondi di sviluppo e coesione, con progetti infrastrutturali (strade, linee ferroviarie, Trasporto pubblico locale, piste ciclabili) per 240 milioni di euro sempre nel triennio 2018-2020 e che inizieranno a essere attivati dal prossimo anno dopo la firma dell’Accordo di programma fra Governo, Regione e Città Metropolitana di Bologna dello scorso settembre. Infine, sono 400 i milioni per investimenti nella sanità per la realizzazione e riqualificazione di ospedali e strutture sanitarie, ammodernamento informatico e tecnologico, acquisto di nuovi strumenti diagnostici.

Rispetto ai singoli comparti economici, 55,3 milioni vanno sulle attività produttive per rafforzare il ruolo del sistema manifatturiero, delle Pmi e delle filiere: 20,3 milioni per il cofinanziamento dei fondi Por-Fesr e 35 milioni per attrattività degli investimenti, internazionalizzazione, contratti e accordi di sviluppo, agevolazione al credito, ulteriori interventi nell’area del Tecnopolo di Bologna, sempre di più hub europeo dei big data e del digitale.

Per il turismo, che sta conoscendo un vero e proprio boom (52 milioni di presenze nei primi nove mesi dell’anno, tante quante tutto l’anno passato), e il commercio vengono stanziati 38,2 milioni, 8,6 in più rispetto al 2017, per le destinazioni turistiche, la montagna, il sistema dei cofidi, compresi quelli per gli esercizi commerciali.

E crescono anche i fondi regionali per l’agricoltura: 35,5 milioni (+3), con una attenzione particolare per i giovani imprenditori, il biologico (gli ettari coltivabili salgono dall11,5 al 15%), l’agro-ambiente, la bieticultura con la difesa dello zucchero italiano e la promozione delle 44 Dop e Igp regionali.

Prosegue poi l’infrastrutturazione digitale della regione, con 250 milioni (70 quelli regionali) destinati nel prossimo triennio al Piano banda ultra larga che porterà internet veloce in tutti i territori (abitazioni, imprese, scuole, edifici pubblici) entro il 2020.

Nella sanità
confermati i 116 milioni regionali per il Fondo per la non autosufficienza (435 milioni le risorse complessive, considerate le risorse nazionali), il piano degli investimenti arriva a quasi 400 milioni: oltre 342,5 per la realizzazione e riqualificazione di ospedali e strutture sanitarie; 7,4 milioni per l’ampliamento e il potenziamento degli ospedali di montagna; 20,5 per l’ammodernamento tecnologico, informatico e l’acquisto di nuovi strumenti diagnostici; 24 milioni per 25 nuove Case della Salute, che andranno ad aggiungersi alle 97 completate in tutto il territorio regionale. Prosegue anche il rafforzamento degli organici, dopo le 4.300 assunzioni a tempo indeterminato negli ultimi due anni di medici, professionisti, infermieri, operatori. In particolare, sempre in seguito agli accordi siglati con i sindacati, nel biennio 2018-19 verranno stabilizzati 350 medici e dirigenti sanitari oggi precari.