Scade il III contributo Sistri: Confartigianato veneto “adesso basta!”

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rifiuti camion 1Sbalchiero: “dobbiamo arrivare ad incitare alla disobbedienza? Errare è umano. Forse. Perseverare è diabolico. Sicuramente. Soprattutto se a perseverare, a suon di tasse e balzelli, è lo Stato”.

Gli artigiani del Veneto sul piede di guerra contro il Sistri e la scadenza del terzo contributo: quasi 9 milioni di euro, solo su scala regionale, che le aziende produttrici di rifiuti “speciali” e quelle che li trasportano e smaltiscono (il 60% delle quali artigiane) dovranno versare allo Stato entro il 30 di aprile, per un servizio che non è mai entrato in funzione. Nove milioni che si vanno ad aggiungere ai circa 18 già versati dalle imprese venete coinvolte negli ultimi due anni, sempre per lo stesso servizio che non è mai stato attivato, e che in base all’ultimo decreto “Mille Proroghe” dovrebbe – il condizionale è oramai d’obbligo – cominciare a funzionare a luglio.

giuseppe sbalchiero 2 1Facciamo un passo indietro. Nel 2010 avrebbe dovuto iniziare a funzionare il Sistri, il Sistema di controllo elettronico della tracciabilità dei rifiuti, voluto nel 2009 dall’allora ministro all’ambiente, Stefania Prestigiacomo. L’obiettivo era “semplificare le procedure e gli adempimenti riducendo i costi delle imprese…” e “prevenire l’illegalità” in materia di smaltimento dei rifiuti. Teoricamente, un provvedimento per combattere le eco mafie, ma l’entrata in vigore del 2010 venne fatta slittare all’anno successivo.

“Noi, e non solo noi – ricorda il presidente della Confartigianato del Veneto, Giuseppe Sbalchiero – denunciammo che il progetto non stava in piedi, anche se le intenzioni erano buone. Infatti, quando l’11 maggio dell’anno scorso testammo il Sistri con il click-day, fu un disastro. E tutto venne rinviato. Cambiato Governo – prosegue Sbalchiero – sembra che la musica sia la stessa: ci dicono che all’inizio di luglio il Sistri comincerà a funzionare, e intanto, per il terzo anno consecutivo, le imprese che producono rifiuti sono chiamate a pagare. In tutto quasi 35 milioni che si aggiungono ai 70 già versati inutilmente negli anni precedenti. E’ ora di dire basta! Dobbiamo arrivare ad incitare alla disobbedienza fiscale?”

In base a stime camerali, in Veneto sono quasi 40.000 le aziende che tra due settimane dovranno metter mano al portafogli. Alle quali si aggiungono quasi 2.800 gestori: coloro che i rifiuti li trasportano e li smaltiscono. “Calcoliamo – dice Sbalchiero – che le imprese artigiane siano più del 60% del totale regionale, e che l’esborso si avvicinerà, in Veneto, ai 9 milioni di euro. Ribadisco: per il terzo anno consecutivo, e per un servizio che non c’è”.

Cosa fare per evitare l’ennesimo inutile salasso? Sbalchiero è deciso: “chiediamo all’attuale ministro Corrado Clini di intervenire per fermare il ‘contri-furto’ Sistri, l’ennesimo esborso inaccettabile. Fin dall’inizio, abbiamo detto che non avrebbe funzionato, che occorreva semplificare il quadro normativo per fare del Sistri uno strumento semplice, efficace e in grado di contrastare davvero le ecomafie. Non ci hanno ascoltato. Ora il risultato è che le istituzioni fanno l’ennesima pessima figura, mentre le imprese subiscono l’ennesimo salasso”.