Nuovo ospedale Padova: raggiunto l’accordo tra la Regione, l’Università di Padova

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Contrario il comune di Padova. Zaia: «il Tavolo ha scelto la zona di padova Est per il nuovo polo ospedaliero». Rizzuto: «nel vecchio ospedale saranno centralizzati i servizi alla popolazione, mentre nel nuovo ci sarà l’alta specializzazione e la ricerca»

tavolo ospedale padova regioneIl tavolo istituzionale per il nuovo ospedale di Padova, riunitosi nella sede della Regione del Veneto a Palazzo Balbi, ha confermato l’area di Padova Est come la «più titolata» per ospitare il nuovo policlinico. Lo ha annunciato, al termine della riunione, il presidente del Veneto, Luca Zaia.

«E’ stato – ha esordito Zaia – un tavolo dirimente quanto meno perché la posizione della Regione è chiara, nel senso che abbiamo valutato per l’ennesima volta tutte le opportunità e le aree e ne è venuto fuori che l’area più titolata resta quella di Padova Est». Ma nonostante ciò, non può ancora dirsi conclusa la partita del nuovo ospedale di Padova. «Alla luce di quanto stabilito oggi – ha sottolineato Zaia – non ci sono tante opzioni. O, come era scritto, si procede con la cessione gratuita delle aree e quindi resta in piedi l’opzione di fare due poli. Oppure, a seguire, noi offriamo l’opportunità di fare una permuta tra Giustiniani e Padova Est, ma quindi si fa un solo polo a Padova Est. Oppure, infine, l’esproprio, e anche in questo caso si fa solo un polo. Non vogliamo – ha proseguito Zaia – fare prove di forza: adesso attendiamo che il comune di Padova possa valutare queste opzioni, dopo di che ci rincontreremo; però la via è questa. Per evitare confusioni, voglio ricordare che la Regione parte dal 2010 con un polo unico, a Padova Ovest. Poi – ha aggiunto – vengono fatte due proposte, sia dalla passata amministrazione Bitonci, sia da quella attuale, di fare un ospedale unico in via Giustiniani: è bene che sia chiarito, perché entrambe le amministrazioni non hanno mai proposto di farne due. L’opportunità di farne due – ha osservato Zaia – nasce nel momento in cui c’è la possibilità di avere quest’area gratuita. E’ vero che la gratuità pesa poco nel complesso dei conti; però era la situazione per uscire dall’impasse che c’era: se torna fuori l’aspetto dell’area non gratuita, è ovvio che si torna al polo unico». 

Zaia conclude affermando che «riparlerò con il sindaco e vedremo di trovare una soluzione: penso che sia questione di pochi giorni, anche perché la decisione va in questa direzione. Circa le tempistiche, invito a guardare quelle stabilite dal tavolo di lavoro, che parla di dieci-dodici anni per costruire sull’area fuori, mentre per via Giustiniani si parla di diciassette anni e mezzo».

Rimane scettico il sindaco di Padova, Sergio Giordani: «anch’io ho capito che o cediamo gratuitamente le aree di Padova Est o non si fa il doppio polo. E questo mi ha sbalordito, perché abbiamo lavorato un mese con onestà per trovare un punto di aggregazione, che secondo noi era molto interessante: due poli». Per Giordani «se il governatore pensa di fare un polo solo, a Padova Est primo non ho capito cosa succede in questi dodici anni che il direttore Flor ha ipotizzato debba durare l’ospedale attuale, che forse cadrà a pezzi. Ne faranno un altro? Non è chiaro, non mi piace. Secondo, torniamo al problema del buco nero, che la città non accetta. Per cui non siamo d’accordo con questa soluzione, assolutamente. Se tutto un piano che costa qualche miliardo viene vanificato per 10-15 milioni, mi preoccupa, perché è un’influenza politica, non più una decisione sotto l’aspetto sanitario. E io non posso apprezzarla. Io – ha aggiunto Giordani – difendo Padova e ho dato tutta la disponibilità: supponiamo che l’area valga venti milioni, può essere in opere, per cui troviamo una soluzione. Ho offerto alla Regione anche un’ipotesi di compensazione in opere, ma non è stata accettata neanche questa. Ma non può essere che si vanifichi tutto per 20 milioni. Adesso rifletteremo, il giudizio mio deve essere confrontato con il Consiglio comunale. Non esiste che qualcuno abbia promesso le aree gratuitamente a suo tempo senza il potere di farlo: non c’è un atto, all’interno del Comune, in cui si dice che l’area è gratis». 

«Durante l’incontro in Regione è stato presentato il lavoro fatto celermente dal tavolo tecnico istituito a inizio mese. Un tavolo che è arrivato a identificare un modello che prevede un polo sanitario su due sedi, senza doppioni e sovrapposizioni, capace di razionalizzare il panorama oggi frammentato della sanità padovana e far nascere un nuovo ospedale di ricerca e insegnamento nel quale sia possibile affrontare, con le competenze scientifiche e professionali della medicina universitaria, le sfide della medicina moderna e formare la classe medica di domani – ha detto il Rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto -. Da un lato un presidio sanitario, riferimento per la comunità, dove già c’è l’attuale ospedale, dall’altro un nuovo complesso dedicato all’innovazione e all’alta specializzazione. Per questo secondo polo la commissione, sulla base di minori criticità e tempi più rapidi di esecuzione, ha individuato anche l’area di localizzazione a Padova Est».