Autonomia Emilia Romagna e Lombardia: a Bologna il primo dei due “Tavoli”

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Autonomia lombardia emiglia romagna 1 tavolo bologna Stretta di mano Maroni Bressa e Bonaccini
Bonaccini: «tre incontri subito dimostrano serietà. Obiettivo è accordo con Governo entro fine legislatura». Maroni: «tutte le condizioni per fare buon lavoro. Spero che la trattativa si allarghi subito anche al Veneto»

Autonomia lombardia emiglia romagna 1 tavolo bologna Stretta di mano Maroni Bressa e BonacciniInsediato a Bologna il primo “tavolo” sull’autonomia per l’Emilia Romagna e la Lombardia, cui prossimamente s’unirà anche il Veneto.

«Oggi a Bologna abbiamo formalmente insediato il primo tavolo di lavoro sull’autonomia, primo passo concreto dell’attuazione della volontà di chiedere al Governo maggiore autonomia come richiesto dai cittadini con il voto referendario» ha sottolineato il presidente del Consiglio lombardo, Raffaele Cattaneo, al termine del primo tavolo di confronto sulla maggiore autonomie tra le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna e il Governo. 

«Martedì 21 – ha ricordato Cattaneo – insedieremo a Milano il tavolo lombardo presentando i contenuti della nostra risoluzione e in particolare quelli relativi alle materie di nostra competenza: il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, l’istruzione e la formazione professionale, l’area delle grandi reti di trasporto e di navigazione, l’area della previdenza complementare e integrativa e la macro area istituzionale, in particolare i rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni». 

Il 30 novembre il tavolo si riunirà a Roma per approfondire le restanti 13 materie. «Nel frattempo – ha riferito ancora Cattaneo – si terranno riunioni tecniche con i ministeri competenti e il Governo per dettagliare meglio il contenuto specifico selle singole richieste». 

«Oggi siamo partiti con la prima delle sedute di confronto e trattativa nel merito anche delle singole materie, ne abbiamo affrontate cinque questa mattina e cinque verranno affrontate a Milano martedì prossimo. E’ già calendarizzata a Roma il 30 una terza seduta, quindi capite che fare in meno di due settimane tre sedute dà già l’idea della serietà con cui vogliamo affrontare il tema» ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ribadendo che l’obiettivo è «almeno quello di arrivare prima della fine della legislatura con un accordo tra Governo e Regione Emilia-Romagna, ma credo dirà la stessa cosa Maroni, perché credo che il futuro Parlamento e Governo, indipendentemente dalla loro maggioranza politica farebbero ben fatica a non tener conto di un accordo che sarebbe storico». 

Nessuna preclusione al possibile ingresso del Veneto nella trattativa per chiedere maggiore autonomia ma, secondo Bonaccini «credo che in queste tappe che abbiamo messo in campo sia difficile vedersi aggiungere qualcun’altro. Se nel mentre del percorso successivo si aggiunge qualcuno, ripeto, non tocca a me stabilirlo e non sarebbe nemmeno giusto. Per noi l’importante è che il treno partito non si fermi più, se qualcuno si aggancia alle locomotive va benissimo». autonomia lombardia emilia romagna tavolo bologna Il tavolo dellincontro

«Io sono ottimista, mi pare che da parte del governo sia venuta la disponibilità a discutere seriamente. Poi farà parte della trattativa, vedremo se riusciremo a trovare un’intesa, ma mi pare che ci siano tutte le condizioni per fare un buon lavoro – ha dichiarato il presidente della Lombardia, Roberto Maroni -. Vogliamo chiudere prima delle elezioni dell’anno prossimo. Questa è la sfida che ci siamo posti, mi pare ci siano tutte le condizioni perché questo avvenga».

Maroni, a capo di una delegazione composta, oltre da Cattaneo, dagli assessori regionali Massimo Garavaglia e Gianni Fava dal presidente di Anci Lombardia, Virginio Brivio, e quello dell’Unione delle Province Lombarde (Upl), Pierluigi Mottinelli, ha ribadito che «spero la trattativa si allarghi al più presto anche al Veneto, che ha seguito una strada diversa che conclude in questi giorni. Han già preso contatto con il Governo per cui si vedranno il 23 a Roma e mi auguro che poi la trattativa, anzi ne sono certo, che sarà a tre anziché a due. Della serie l’unione fa la forza». Per Maroni «con Bonaccini ci aiutiamo a vicenda: lui e l’Emilia ci mettono la consonanza politica col Governo che è utile. Io metto sul tavolo il peso di oltre tre milioni di cittadini lombardi che sono andati a votare e quando si aggiungerà il Veneto, altri 2,5 milioni. E questo pesa e conta. L’abbiamo fatto per questo il Referendum. Uniamo le forze e direi che siamo partiti con il piede giusto».

Per il sottosegretario Gianclaudio Bressa «l’obiettivo è di chiudere il prima possibile, ma siccome non ci sono precedenti, non sono in grado di dire quanto ci stiamo. La volontà è quella di chiudere prima della fine della legislatura. Non con la legge, ma con l’accordo con il governo». Per Bressa – che ha espresso un giudizio positivo sull’incontro di Bologna – «di tavoli così non ce ne saranno molti perché più si andrà nello specifico delle competenze che le regioni intendono strappare allo Stato centrale, più le strade delle tre regioni che per ora hanno fatto passi in quella direzione saranno indipendenti. Per alcune cose potranno esserci anche tavoli come quello di oggi. Però tendenzialmente poi siccome le richieste non sono assolutamente identiche anche nella stessa materia in quel caso i tavoli saranno separati. Oggi quello che ha detto Maroni era diverso da quello che ha detto Bonaccini. Ma si tratta di un aspetto organizzativo. Poi di qui a due o tre settimane faremo una cosa come quella di oggi per vedere la messa a punto prima della definizione dell’intesa». Proprio per questo, tavoli unitari con tutte e tre le regioni «tendenzialmente non ci saranno proprio perché tavoli unitari saranno sempre meno».