Confindustria Udine si confronta con l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia Ciriani sulle politiche energetiche

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confindustria udine energia incontro di palazzo Torriani 1I rappresentanti delle aziende ad alto consumo energetico hanno incontrato i parlamentari della provincia di Udine

“Con riguardo alla situazione energetica nazionale e regionale ci sono tre criticità che si riflettono sulla competitività del sistema produttivo: la sicurezza, l’economicità degli approvvigionamenti e la sostenibilità. Gli effetti si esplicano in prezzi più alti che nei paesi concorrenti, in una forte dipendenza dall’estero che espone a rischi di approvvigionamento, in carenze delle infrastrutture che mettono a repentaglio la stabilità del sistema energetico. Da qui servono scelte non più rinviabili sulle modalità di intervento per far funzionare il mercato energetico”: è quanto ha dichiarato Adriano Luci, presidente di Confindustria Udine, aprendo a palazzo Torriani, l’incontro a porte chiuse in tema di politiche energetiche cui hanno partecipato i parlamentari della provincia di Udine Carlo Monai, Carlo Pegorer, Flavio Pertoldi, Mario Pittoni e Ferruccio Saro, il vice-presidente nonché assessore regionale all’Energia Luca Ciriani e alcune tra le più grandi aziende friulane grandi consumatrici di energia.

Nel suo intervento, Luci ha sottolineato come “l’assuefazione alla logica del rinvio nell’affrontare il tema dell’energia allontani la soluzione dei problemi aggravandone la criticità”. Oltre allo Stato, pure la Regione Friuli Venezia Giulia è chiamata a fare la sua parte. Il problema delle infrastrutture e delle strutture energetiche è da tempo immanente con progetti da anni presentati ed in fase di perenne istruttoria: “il tema degli elettrodotti e del rigassificatore – ha aggiunto Luci – non hanno trovato uno sbocco decisionale. Sono interventi che aiuterebbero a rafforzare il mercato energetico con un contributo non indifferente all’abbattimento della bolletta energetica. Piano energetico regionale, politiche per l’efficienza energetica integrando ricerca, incentivi agli investimenti tecnologici, misure di indirizzo ed orientamento per lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresentano – ha concluso il presidente di Confindustria Udine – profili che la Regione non può trascurare”.

Per Giovanni Fantoni, componente del Comitato Energia di Confindustria nazionale, “la stessa intenzione del Gruppo Danieli di realizzare all’estero il maxi-impianto da 450 milioni di euro trae spunto dall’incertezza del mercato energetico”. Fantoni, al riguardo, ha illustrato alcuni grafici che fotografano il differenziale che le imprese della regione pagano in termini di costi di energia elettrica rispetto ai concorrenti europei. Al di là dell’incidenza della tassazione, il costo dell’elettricità alla fonte è più caro in Italia del 30-40%. E le prospettive future sono ancora peggiori. Fermo restando che elettrodotti e rigassificatori devono essere realizzati per rafforzare il sistema di interconnessione interno e con l’estero, il vero problema alla radice rimane il costo esorbitante del gas (+35% rispetto al resto d’Europa) in considerazione del fatto che l’energia elettrica viene prodotta per il 55% impiegando gas metano.

Altri spunti per la discussione sono poi stati forniti dalla Vetreria Sangalli, che ha ricordato come nell’arco di due anni l’azienda abbia speso 12-13 milioni di euro in più solo per l’aumento dei costi energetici, e dall’ABS, secondo cui il prezzo del gas andrebbe slegato da quello dei prodotti petroliferi per cercare di abbassare il costo dell’energia elettrica.

Dal canto suo, l’assessore Luca Ciriani ha espresso la disponibilità della Regione – “che sul tema strategico dell’energia può fare qualcosa, ma non può fare tutto” – a cercare un modello equilibrato di sviluppo che contemperi la tutela dell’ambiente, della salute e degli interessi del sistema produttivo. Ciriani ha ricordato che “ci sono tre partite in gioco in cui la posizione della Regione è vicina a quella degli imprenditori: l’elettrodotto Wurmlach-Somplago, per cui la Giunta si è pronunciata a favore limitandosi solo a prescrivere l’interramento per alcuni tratti, l’elettrodotto Udine-Redipuglia, per cui a breve sarà convocato un incontro con i sindaci interessati e i Comitati locali per riuscire ad andare avanti con il progetto, e il rigassificatore, che sconta però oggi il parere negativo del Comune e della Provincia di Trieste”. Ciriani ha confermato l’impegno della Regione per procedere su questi tre grandi progetti per la loro realizzazione, anticipando che “entro la fine di giugno saranno presumibilmente redatte le prime linee guida del Piano Energetico Regionale”.

Sono seguiti quindi gli interventi dei cinque parlamentari presenti. Saro ha parlato della necessità che, pena la deindustrializzazione, scatti in tutti la consapevolezza che il costo dell’energia sia fondamentale per tutte le aziende italiane. Il problema – ha aggiunto – “è che nel nostro paese è difficile toccare gli interessi degli oligopoli, come quello ad esempio dell’Eni”.

Pegorer ha dichiarato che “tutti questi ragionamenti devono partire dalla convinzione condivisa che il nostro manifatturiero regionale possa ancora essere competitivo sul mercato”. Per quanto riguarda le reti infrastrutturali Pertoldi, così come lo stesso Pegorer, ha insistito “sull’importanza che la Regione sia più presente a Roma per far capire che questa tematica non riguarda solo il Friuli Venezia Giulia, ma tutta l’Italia”.

Monai ha invece sottolineato come l’incontro di palazzo Torriani “risulti utile per dare impulso alle iniziative annunciate dall’assessore Ciriani. La politica deve però cercare un punto di equilibrio nella realizzazione dei progetti tra ricadute e benefici sul territorio ed esigenze di sviluppo”.

Da ultimo Pittoni ha rimarcato come “di fronte a queste problematiche, qualsiasi forza politica, indipendentemente dallo schieramento, sarà sempre attenta e disponibile a ragionarci sopra”.