Revisioni al rialzo del Pil regionale a +1,7%
Ulteriormente rivista al rialzo (+1,7%) la stima dell’aumento del prodotto interno lordo, l’Emilia-Romagna si pone in vetta alla classifica della crescita nel 2017 insieme alla Lombardia. I consumi crescono quasi in linea con il Pil trainato dal ciclo positivo degli investimenti e dalle esportazioni. Moderata svolta positiva per le costruzioni; la crescita dei servizi è allineata ai consumi mentre quella dell’industria è più sostenuta. L’occupazione sale sensibilmente più delle forze lavoro e la disoccupazione si riduce più rapidamente.
I dati confermano la ripresa in essere. L’edizione di ottobre degli “Scenari per le economie locali” di Prometeia analizzati da Unioncamere regionale rivede ulteriormente al rialzo la crescita del PIL dell’Emilia-Romagna nel 2017, che dovrebbe raggiungere l’1,7%, una stima superiore all’1,4% previsto a livello nazionale. L’Emilia-Romagna si conferma la prima regione italiana per ritmo di crescita nel 2017, insieme alla Lombardia.
Secondo il Rapporto di previsione di Prometeia, nel 2017 l’incremento del prodotto mondiale dovrebbe salire al 3,5%, grazie all’accelerazione delle economie emergenti (+4,5%) e dell’area dell’euro (+2,2%). In Emilia-Romagna peraltro, rallenta la crescita dei consumi (+1,6%). A trainare la domanda interna sono gli investimenti fissi lordi (+3,1%) e l’aumento delle esportazioni (+2,9 per cento). Per il 2018 è atteso un lieve rallentamento del trend di crescita (+1,5%), determinato dai consumi, sostenuta ancora da investimenti (+3,3%) e esportazioni (+4,4%).
Nel 2017 il valore aggiunto regionale sarà trainato dalla discreta ripresa del settore industriale (+1,9%), da quella moderata del settore dei servizi (+1,6%) e da contenuta risalita delle costruzioni (+0,8%). Le attese per il 2018 indicano un’accelerazione nelle costruzioni (+2,6%) e nell’industria (+2,3%) a fronte di un rallentamento nei servizi (+1,1%).
Nel 2017 la crescita degli occupati (+1,4%) supera ampiamente quella delle forze lavoro (+0,2%), quest’ultima allineata a quella della popolazione. Stabile il tasso di attività, aumenta quello di occupazione, che sale al 45,0%, mentre si riduce decisamente la disoccupazione (5,9%). Le indicazioni per il 2018 prospettano una crescita delle forze di lavoro e degli occupati più allineate tra loro, con una più contenuta riduzione della disoccupazione (5,6%).