Zaia: «si realizza una sanità senza confini»
L’alta specialità per la diagnosi e cura dei tumori si rafforza con una nuova struttura di avanguardia: una sede distaccata dell’Istituto Oncologico Veneto – IOV di Padova (uno dei più qualitativi Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico nazionale – IRCCS d’Italia), i cui primi ambulatori sono stati inaugurati all’Ospedale di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla presenza di numerosi sindaci del territorio, del direttore generale dello IOV, Patrizia Simionato, e di quello dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi.
«E’ uno dei nostri sogni che si avvera – ha detto Zaia – e che chiamerei “Progetto sanità senza confini”, diffusa sul territorio e soprattutto in rete, come in questo caso, nel quale lo Iov di Padova si amplia in una sede distaccata, arricchendo così di un nuovo caposaldo la Rete Oncologica Veneta che già sta dando ottimi risultati. Se guardiamo i dati di migrazione sanitaria in oncologia – ha aggiunto – vediamo che dal 2010 a oggi il Veneto ha fatto passi da gigante grazie allo Iov, ai suoi bravissimi oncologi e all’organizzazione in rete».
Rivolgendosi agli operatori della struttura, Zaia ha detto che «siete, siamo all’avanguardia grazie alle vostre capacità professionali, alla buona organizzazione e agli investimenti in tecnologia e macchinari che la Regione garantisce con 70 milioni di euro l’anno».
Il Governatore non ha mancato di fare riferimento al recente intervento del Consiglio di Stato che, su azione di una casa farmaceutica, ha negato la possibilità della Regione di autorizzare percorsi terapeutici utilizzando determinati farmaci invece che altri: «una cosa imbarazzante sulla base della quale il bugiardino di una medicina decide, di fatto, al posto dei medici, di quelli che sono in prima fila a lottare contro il male e che dovrebbero essere gli unici titolati a scegliere che medicine usare per i loro pazienti. Ritenteremo – ha assicurato Zaia – non ci fermiamo qui».
Una volta a regìme, in circa 2 anni con un investimento di circa 20 milioni di euro, lo IOV di Castelfranco potrà contare su 138 posti letto dedicati alla varie specialità oncologiche e su 25 letti per accogliere pazienti provenienti dalle altre Regioni, rafforzando così la mobilità attiva verso il Veneto in una specialità che risponde a una delle più grandi “paure” della gente in tema di salute. I primi ad aprire saranno, già lunedì prossimo, gli ambulatori dedicati alla prevenzione nei soggetti a rischio, all’oncogenetica, e al controllo costante dei pazienti considerati guariti. A febbraio sarà attivata la prima Unità Operativa di degenza: la Chirurgia dell’esofago e delle vie digestive. Poi, man mano che saranno terminati i lavori ai diversi piani dedicati allo IOV, toccherà a Oncoginecologia e a tutte le altre specialità previste.