Referendum autonomia, la Lega Nord Emilia Romagna rilancia: «noi come Lombardia e Veneto»

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Pini: «la proposta di Bonaccini è cialtronesca e difficilmente supererà le resistenze oggettive di Roma» 

regione emilia romagna profilo geografico gonfaloneAlla vigilia della discussione in Assemblea legislativa sulla proposte di maggiore autonomia da parte dell’Emilia-Romagna, la Lega Nord torna a chiedere anche in Regione un percorso analogo a quello che porterà lombardi e veneto ad esprimersi al referendum il 22 ottobre. Una consultazione a cui il Carroccio vorrebbe affiancare un secondo quesito per la separazione della Romagna dall’Emilia.

«Chiediamo di fare lo stesso percorso di legittimazione che stanno facendo la Lombardia e e il Veneto attraverso una chiamata democratica dei propri elettori per dare un peso politico specifico alla richiesta di maggiore autonomia dei territori della Regione Emilia-Romagna – ha detto il deputato Gianluca Pini che ha presentato le proposte insieme ai segretari di Lega Nord Emilia, Gianluca Vinci e di Romagna, Jacopo Marrone -. Il passaggio istituzionale che sta cercando in maniera un po’ cialtronesca di fare Bonaccini è un passaggio già tentato in passato e non è che solo per il fatto che c’è lo stesso colore politico tra la Regione e l’attuale Governo questa cosa possa superare le resistenze oggettive che da Roma ci son sempre state». 

Più esplicito il giudizio di Marrone che ha definito «carta igienica» la risoluzione con cui il presidente della Regione chiederà il mandato a trattare una maggiore autonomia. «La Lega, su questo tema, presenterà una contro risoluzione per chiedere – ha detto il capogruppo, Alan Fabbri – un percorso che comprenda tutte le richieste di maggior autonomia previste dagli articoli 116 e 117 della Costituzione. In caso di bocciatura, il 23 partirà la raccolta delle 80.000 firme per tenere, anche in Emilia-Romagna, i referendum consultivi».