Tunnel ferroviario del Brennero: a Confindustria Trento dibattito tra politici, imprenditori e vertici delle Ferrovie

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tunnel ferroviario brennero sezione tracciato
Zobele: «opera infrastrutturale più importante per decenni a venire» 

tunnel ferroviario brennero sezione tracciato«Per il nostro territorio si tratta dell’opera infrastrutturale più importante per i decenni a venire, eppure in Trentino se ne parla davvero poco»: questo l’incipit in apertura del seminario organizzato da Confindustria Trento per fare il punto sui lavori della nuova linea ferroviaria del Brennero ed in particolari sulle due varianti che interessano la provincia di Trento, destinate ad oltrepassare gli abitati di Trento e Rovereto.

«Abbiamo una grossa responsabilità nell’affrontare qualsiasi decisione – ha detto Enrico Zobele, vicepresidente di Confindustria Trento, aprendo i lavori -. Dal nostro punto di vista l’opera può migliorare la qualità della vita dei cittadini e la competitività delle imprese, ma occorre che si faccia una seria riflessione sui tracciati e sugli interventi che si dovranno realizzare in Trentino. Il tunnel e le opere che vi sono connesse sono destinate ad avere importanti ricadute economiche e sociali: bisogna – ha ribadito Zobele – pertanto agire con lungimiranza, senza guardare agli interessi di parte e alle implicazioni di breve periodo. È importante che vi sia un ampio dibattito, allargato a tutte le componenti dell’economia e della società, oltre che alle istituzioni: desideriamo contribuire con osservazioni e proposte, auspichiamo idee coraggiose e utili, anche e soprattutto in considerazione di tutti gli interventi che possono migliorare la viabilità nelle aree di Trento e Rovereto».

Il progetto del tunnel è stato illustrato dal rappresentante di RFI, Aldo Isi. «La Galleria di Base del Brennero è una galleria ferroviaria conn una ridotta variazione altimetrica, decisamente inferiore rispetto a quella odierna del valico, che collegherà Fortezza a Innsbruck consentendo il passaggio più facile dei treni, che potranno abbandonare l’attuale doppia trazione (talvolta anche tripla) e veicolare un maggiore tonnellaggio, con convogli lunghi fino a 750 metri. La configurazione del tunnel prevede due gallerie principali a singolo binario collegate tra loro ogni 333 metri tramite cunicoli trasversali di collegamento. La costruzione della nuova linea ferroviaria avverrà progressivamente e tramite diversi sub-lotti. In linea di massima possono essere individuati tre grandi tratti: la tratta di accesso Nord (tra Monaco e Innsbruck) lunga circa un centinaio di chilometri che registra un notevole ritardo, specie nel tratto tedesco, la Galleria di Base del Brennero (Circonvallazione Innsbruck – Fortezza) dove i lavori sono in corso e proseguono alacremente, e la tratta di accesso Sud (Fortezza – Verona) dove si è ancora a livello di mera discussione progettuale».

«Siamo protagonisti di un progetto complesso, articolato, difficile – ha spiegato Ezio Facchin, commissario straordinario, nominato dal Governo proprio per pianificare le opere di accesso al tunnel -. Anche per quanto concerne i lotti di completamento, bisogna esaminare e pianificare le tracce di accesso in un’ottica di lunga portata: quali sono, dobbiamo chiederci, gli interventi più interessanti da adottare, anche alla luce delle caratteristiche urbanistiche, della Val d’Adige nello specifico? Teniamo presente che il progetto non si esaurirà in 10-15 anni ma in 20, anche 30 anni. Per cogliere le opportunità dell’opera occorre, da parte della comunità, coesione e convergenza di vedute. Bisogna decidere subito, perché siamo già in ritardo» tirando così le orecchie agli amministratori pubblici presenti in sala.

Sono dunque intervenuti il presidente della Fondazione Luigi Negrelli, Antonio Armani, e i presidenti degli Ordini degli Architetti e dei Geologi, rispettivamente Susanna Serafini e Stefano Paternoster.