Zaia: «una notiza bufala. Semmai il Prosecco aiuta il sorriso». Export in crescita.
E’ polemica in Gran Bretagna sul Prosecco dopo che su alcuni giornali, fra cui il Daily Mail e il Guardian, sono stati riportati pareri piuttosto vaghi di presunti “esperti” secondo cui farebbe male ai denti a causa della sua elevata acidità.
A lanciare quella che appare come una delle periodiche crociate anglosassoni contro i prodotti italiani è stato il “Mail” online, che ha raccolto le dichiarazioni di alcuni dentisti. Uno di loro è il professor Damien Walmsley, consulente scientifico della British Dental Association, che punta il dito contro il Prosecco per la presenza di anidride carbonica, oltre agli zuccheri e all’alcol, che possono mettere a rischio i denti, «aumentando la sensibilità e il rischio di corrosione». Anche il “Guardian”, con un commento a firma di Zoe Williams, ha discusso l’argomento ricordando come il vino frizzante sia da tempo diffusissimo nel Regno, in cui se ne bevono 40 milioni di litri ogni anno. I supermercati inoltre fanno a gara per offrire bottiglie a prezzi sempre più competitivi. Il quotidiano progressista arriva a elencare le ragioni per «evitare il Prosecco» partendo proprio dalla necessità di preservare il proprio sorriso. Parole che hanno indignato il portale italiano Londra Italia, secondo cui si tratta di una vera e propria bufala promossa dalla lobby britannica della birra.
Immediate le puntualizzazioni dall’Italia. Secondo Coldiretti «con la “Brexit” si rafforza lo spirito protezionista della Gran Bretagna e il quotidiano “The Guardian” attacca con bufale il Prosecco che è il vino più apprezzato dai britannici che vantano un record di 40 milioni di litri stappati solo l’anno scorso. Nell’articolo – riferisce la Coldiretti – si arriva addirittura a sostenere che il mix di bollicine, alcol e zucchero nel calice rovini lo smalto dei denti con il dentista Mrvyn Druian, del London Centre for Cosmetic Dentistry che mette in guardia in particolare le donne. Anziché prendersela con le bevande zuccherate e gassate più diffuse si attacca strumentalmente un prodotto naturale. Un tentativo maldestro per screditare il Prosecco dopo che la Gran Bretagna è diventata nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco dello spumante italiano con le bottiglie esportate che hanno fatto registrare un aumento record del 33% per un valore di 366 milioni di euro, mai registrato prima». Le esportazioni di Prosecco in Gb, riferisce Coldiretti, nei primi cinque mesi del 2017 hanno fatto registrare un aumento del 12%, mentre la media dei prodotti agroalimentari italiani è rimasta praticamente stabile, «per l’effetto della svalutazione della sterlina, ma forse anche un atteggiamento più nazionalista da parte degli inglesi che porta alla sostituzione dei prodotti di importazione».
Chiude sul nascere la polemica con un sorrizo il governatore del Veneto, Luca Zaia: «è sicuramente una bufala, per cui chiudiamola qui. Peraltro gli amici inglesi sanno benissimo che dove c’è Prosecco c’è un sorriso, tanto bene che lo celebrano, e lo consumano, ogni giorno di più. Questo prodotto non ha bisogno di difendersi da simili panzane. Con la Docg di Conegliano-Valdobbiadene (l’unica tale in Italia, le altre sono Doc) il Veneto esprime il massimo della qualità possibile, e il resto lo fanno il mezzo miliardo di bottiglie prodotte e il fatto che oramai da tempo guardiamo lo Champagne dallo specchietto retrovisore».
Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: «credo che dopo la “Brexit” in Gran Bretagna ci sia bisogno di aiutare i cittadini a tornare a sorridere: assunto a dosi moderate, il nostro Prosecco fa miracoli. Il prosecco non teme strane campagne giornalistiche, che penso potranno solo aumentare curiosità e voglia di provare questo “bere italiano”. E da lì cominciare a esplorare un mondo di uve, profumi e sapori che questa vendemmia promette saranno eccezionali».
«Le affermazioni della stampa inglese si commentano da sole dal punto di vista tecnico, evidentemente parlare di Prosecco, in qual modo lo si faccia, serve ai giornali per far vendere più copie o fare più click sui siti» commenta infine Stefano Zanette, presidente della società Sistema Prosecco scarl che rappresenta i tre Consorzi di tutela del Prosecco.