Zaia: «tocca ai sindaci scegliere l’itinerario migliore entro il prossimo settembre. Sarà una realtà entro i prossimi dieci anni»
Dalle parole ai fatti: la giunta regionale del veneto ha presentato a Belluno, nella sede del Genio Civile, le due ipotesi progettuali per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Calalzo-Cortina, per poi ricongiungersi alla linea della Pusteria a Dobbiaco, il cosiddetto “Treno delle Dolomiti”.
Il documento preliminare è stato anticipato dal governatore Luca Zaia assieme all’assessore ai trasporti Elisa De Berti. «La presentazione di oggi – dice Zaia – dimostra che per noi non è un sogno irrealizzabile, che la Regione sta seriamente lavorando a questo progetto, che ci crede, anche in forza dell’intesa firmata con il ministro delle Infrastrutture e il presidente della Provincia di Bolzano a febbraio del 2016. Da allora non siamo stati fermi e oggi consegniamo alle valutazioni del territorio due ipotesi progettuali di tracciato, affinché sia scelta quella ritenuta più vantaggiosa per l’intero bellunese».
Le caratteristiche, i benefici, le difficoltà realizzative di ognuno dei due alternativi tracciati, entrambi con partenza da Calalzo e arrivo a Cortina Centro, sono stati spiegati da Gianmichele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali, la società incaricata dalla Regione a redigere lo studio.
Il tracciato ferroviario della Val Boite ha una lunghezza di 33 km, un tempo di percorrenza stimato in 40 minuti, 5 fermate (Valle – Vodo – Borca San Vito – Cortina Centro) e un investimento previsto di 710 milioni di euro (al netto di Iva ed espropri). Il percorso della Val d’Ansiei è lungo invece 48 km, serviranno 58 minuti per effettuarlo, avrà 7 fermate (Domegge – Lozzo – Cima Gogna – Auronzo – Tre Cime – San Marco – Cortina Centro), per un investimento di 745 milioni.
«Non si tratta di cifre impossibili – ha sottolineato Zaia – se sapremo mettere insieme, attraverso quel gioco di squadra che noi auspichiamo, risorse comunitarie, statali e regionali. È l’opportunità per far uscire questo territorio dall’isolamento, ripristinando la strada ferrata tra Cortina e Calalzo, seppure in un sedime diverso da quello di un tempo, perché oggi occupato dalla pista ciclabile delle Dolomiti che dovrà essere ulteriormente valorizzata proprio dall’integrazione con i servizi ferroviari. Ma soprattutto collegando Venezia a Cortina, con un servizio di trasporto pubblico che avrà tempi di percorrenza di poco superiori alle due ore, risultando così competitivo nei confronti delle automobili, garantendo meno traffico, meno inquinamento, meno caos. E poi, da Cortina, si potrà creare un nuovo valico alpino, verso l’Alto Adige, l’Austria e la Svizzera: uno scenario che, concretizzandosi, darà un futuro nuovo a questa terra e ai suoi abitanti».
Zaia ha precisato che entro la fine del mese di settembre la Regione intende chiudere la fase di consultazione con il territorio, raccogliendo tutti pareri, facendo sintesi e decidendo su quale dei due tracciati proseguire con le successive fasi progettuali. «Se non ci saranno intoppi e se tutti i soggetti pubblici e privati interessati si dedicheranno con convinzione alla realizzazione di questo progetto – ha detto –, nel giro di otto/dieci anni l’opera potrebbe essere conclusa».
De berti ha ribadito che «quella di oggi è un’anteprima della presentazione che faremo ai sindaci, agli amministratori, alle associazioni di categoria, alle diverse rappresentanze del territorio bellunese. Mi metterò in ascolto delle loro proposte e delle loro valutazioni, attuando un confronto ampio e franco. Ma sia chiaro sin d’ora che dovranno essere superati i campanilismi, che nella scelta del tracciato dovrà prevalere l’interesse dell’intero territorio e della sua comunità e non quello di una singola località».
Durante la presentazione, Zaia ha allargato la riflessione anche sui Campionati mondiali di sci alpino di Cortina 2021, sottolineando come l’aeroporto di Fiames tornerà ad essere operativo: «sarà uno scalo turistico simile a Asiago», precisando che il progetto verrà portato a termine grazie soprattutto all’impegno assunto da un imprenditore (Zago dell’omonimo gruppo cartario). L’investimento dovrebbe essere compreso fra i 20 e i 25 milioni di euro. «Spero che il dibattito in corso con le Regole sul prolungamento della pista attiva fino al 1965 – ha aggiunto Zaia – si risolva al meglio, nell’interesse di Cortina. Ad Asiago siamo partiti da un piccolo “cadavere”, che era l’aeroporto già esistente, e siamo arrivati ad un aeroporto in gestione che alimenta un flusso di 22.000 presenze l’anno. Io penso che lo scalo turistico di Cortina possa essere concluso in tempo per i Mondiali; ora è il territorio che deve dire di sì».