Referendum pro autonomia del Veneto, presentata la campagna referendaria per il “Sì”

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Pil 2022 del Veneto
Zaia scrive a Minniti per avere la collaborazione leale dello Stato per garantire lo svolgimento della consultazione popolare

gonfalone veneto«Indietro non si torna, ora o mai più»: così il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha avviato ufficialmente la campagna per il “Sì” al referendum per la maggiore autonomia del Veneto che si terrà il 22 ottobre prossimo, assieme alla Lombardia.

Zaia, in un incontro a Mira (Venezia), ha salutato i due comitati, uno politico ed uno di giuristi, della Lega Nord che sosterranno la campagna. La Regione del Veneto, da parte sua, inizierà la campagna dal primo settembre, con un’esposizione in prima persona del governatore Zaia. Il governatore ha anche presentato il logo del “Sì”, un gonfalone di San Marco con sotto lo slogan “Autonomia subito”, in un manifesto che ricorda la data del 22 ottobre, e una grande scritta “Sì”. 

«Incomincia l’avventura – ha detto Zaia – perché questa è una pagina vera della storia del Veneto, è il referendum di tutti, è il referendum dei veneti e dei nuovi veneti, di quanti hanno scelto di vivere in questa regione ed è una grande opportunità. Non ci sono più alibi per nessuno – ha aggiunto Zaia – O vai a votare il 22 ottobre, o è meglio tacere, perché è inutile dire “padroni a casa nostra” o “basta soldi a Roma”. Vogliamo essere autonomi come Trento e Bolzano. Il 23 ottobre – ha concluso Zaia, ritenendo scontata la vittoria del “Sì” – non abbiamo automaticamente l’autonomia, però il Veneto, che non sarà più quello di prima, avrà un mandato chiaro per ottenere quelle 22 competenze scritte nella Costituzione, fare una vera trattativa che prima non potevamo fare con i Governi che si sono succeduti». 

Per il segretario veneto della Lega Nord, Gianantonio Da Re, «con il “Sì” si dà avvio ad un processo che permetterà di far ripartire quella che oggi è la sgangherata locomotiva del NordEst. Torneremo ad essere il traino dell’intero Paese. Non è un referendum della Lega per la Lega, ma una consultazione di tutti e per tutti i Veneti. Un’adesione ampia darà un ampio mandato a Zaia per dare al Veneto ciò che gli è dovuto». 

Responsabile della campagna referendaria per il Carroccio sarà Paolo Franco: «dopo 150 anni dal plebiscito per l’adesione all’Italia, ci sarà un vero referendum su ciò che i Veneti vogliono per il loro futuro. Il Governatore Zaia avrà finalmente uno strumento incontrovertibile per trattare con Roma e dare ai Veneti ciò che loro spetta da sempre». 

Intanto, la Regione si è mossa nei confronti del Governo, mandando al ministro dell’Interno, Domenico Minniti, una comunicazione ufficiale per sapere se l’amministrazione statale centrale intenda dare la sua doverosa e fattiva collaborazione istituzionale per consentire la libera effettuazione della consultazione popolare.

«Gentile Ministro, la prego di darmi conferma entro la fine di questo mese che, nel rispetto delle leggi, al fine di consentire il regolare svolgimento del referendum consultivo sull’autonomia del Veneto il prossimo 22 ottobre, il Governo assicurerà lo svolgimento di tutte le attività di competenza statale, garantendo gli adempimenti indispensabili, in assenza dei quali la consultazione potrebbe non svolgersi». Questo il succo della lettera che Zaia ha inviato a Minniti, per conoscenza al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e a al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, in merito alle attività necessarie per la celebrazione del referendum previsto da una Legge regionale, la n.15 del 2014, ritenuto pienamente legittimo, con una sentenza del 2015, dalla Corte Costituzionale.

Una lettera che, nell’auspicare correttezza dei rapporti tra amministrazioni pubbliche e rispetto della normativa vigente, sia regionale che statale, manifesta la preoccupazione del Presidente della Regione, evidenziando come da mesi la Regione «si è attivata per assicurare un’ordinata organizzazione del referendum – quale rilevante momento di partecipazione democratica – chiedendo, anche in considerazione della disponibilità da sempre manifestata da codesto Ministero e dalle Prefetture del Veneto in occasione delle precedenti consultazioni, di poter godere della collaborazione e dell’esperienza degli Uffici statali per la gestione del procedimento in parola” ma che “purtroppo dette richieste (la prima richiesta formale risale al 13 giugno dello scorso anno) non hanno ricevuto alcun riscontro».

Il Governatore sottolinea che «in assenza di un’intesa con codesto Ministero e/o con le Prefetture del Veneto, la Regione ha provveduto e sta provvedendo a organizzarsi autonomamente per gli aspetti rientranti nella sfera di propria competenza», ma devono anche essere attuate alcune attività rientranti nell’esclusiva sfera di competenza statale, tra le quali: la revisione delle liste elettorali; la comunicazione del numero delle sezioni, dei seggi speciali, del numero degli elettori e di quelli residenti all’estero; l’autorizzazione all’utilizzo della tessera elettorale e del materiale di proprietà dello Stato occorrente per il regolare svolgimento delle operazioni di seggio; l’emanazione di disposizioni ai Prefetti per la tutela dell’ordine pubblico e della custodia delle schede durante le operazioni di voto e lo scrutinio.

Il Governatore, ritenendo che rientri nell’ambito delle competenze statali anche l’emanazione di disposizioni in materia di propaganda referendaria, ha affidato alla missiva due considerazioni, una di ordine giuridico-normativo, cioè che il procedimento referendario regionale è normato anche da leggi statali, «senza che la Giunta regionale possa autonomamente determinarsi per regolare diversamente l’organizzazione o lo svolgimento delle operazioni di voto o scrutinio», l’altra di carattere amministrativo, ricordando che il ministero dell’Interno già assicurò nell’ottobre del 2002 tutti gli adempimenti necessari in occasione dell’unico referendum regionale sino a ora celebrato in Veneto. 

«Nel sottolineare che si tratta di adempimenti essenziali a garantire l’ordinato e regolare svolgimento del procedimento referendario – conclude il Governatore del Veneto –, tanto che in assenza degli stessi potrebbe essere invalidata la consultazione, non posso che richiamare la necessità che detti aspetti siano definiti in tempi brevi, tali da consentire alla Giunta regionale di dare attuazione alle disposizioni di legge. Le chiedo quindi cortesemente, signor Ministro, di poter avere risposta a questa mia entro la fine del mese di luglio».