Collaborazione per sviluppare l’autonomia e il rapporto con l’Europa, piano UE sui flussi migratori
Prosegue la tessitura delle alleanze politiche dell’Alto Adige Sudtirolo con l’Austria con il nuovo incontro a Bolzano tra il governatore altoatesino Arno Kompatscher e il giovane ministro degli esteri austriaco (e leader del Partito Popolare austriaco) Sebastian Kurz.
«Abbiamo avuto negli ultimi mesi diverse occasioni ufficiali di incontro per ricordare i 25 anni dalla quietanza liberatoria e ripercorrere la storia di successo dell’autonomia – ha esordito Kompatscher al termine del colloquio a Palazzo Widmann – e nell’ultima cerimonia a Vienna avevamo concordato di rivederci presto per proseguire su questa strada di collaborazione bilaterale». Kompatscher ha ricordato che «l’autonomia altoatesina ha necessità di svilupparsi ulteriormente alla luce del mutato contesto giuridico a livello europeo e nazionale. La collaborazione con l’Austria è preziosa anche per i contatti tra ministeri, a cominciare dal lavoro di ripristino di alcune competenze dopo i pronunciamenti della Consulta».
Il ministro Kurz si è detto «impressionato» dello sviluppo del Sudtirolo, si è complimentato per la crescita economica e i passi avanti dell’autonomia («un modello mondiale di successo, spesso quando si discute di situazioni di crisi nei vari Paesi si guarda al vostro esempio»). Per l’Austria l’Alto Adige resta «un tema di importanza primaria, che ha nel governo locale e nel suo presidente un partner sempre affidabile».
Nel vertice bolzanino, Kompatscher ha discusso con Kurz (che è anche titolare dei rapporti con l’Europa) dei futuri programmi di sostegno UE, dei fondi strutturali e della macroregione alpina EUSALP. Kurz ha detto di essere soddisfatto della forte cooperazione transfrontaliera avviata nell’Euregio, «a vantaggio di tutti i territori coinvolti».
Uno dei temi centrali del colloquio è stato quello degli immigrati clandestini. «Ho rappresentato al ministro la posizione condivisa dell’Euregio sui migranti. È necessario affrontare la questione in modo globale – ha ribadito Kompatscher – servono una maggiore collaborazione con gli Stati nordafricani e un piano complessivo da applicare nei Paesi di provenienza che generano i fenomeni migratori. La soluzione va trovata all’origine, non basta lavorare sui sintomi». Kompatscher ha quindi ribadito la grande preoccupazione per gli sviluppi nel Mediterraneo: «all’UE chiediamo di avviare misure chiare ed efficaci per evitare ulteriori sbarchi e far finire la tragedia delle morti in mare». Riguardo al Brennero, il governatore ha ricordato che «la situazione è sotto controllo, grazie all’ottima collaborazione tra le forze dell’ordine di Italia e Austria. Ma è comprensibile che uno Stato voglia sorvegliare i movimenti alle proprie frontiere».
Il ministro Kurz ha ribadito che, se necessario, l’Austria è pronta a tutelare i propri confini. «Ma in prima linea è l’Europa che deve difendere le proprie frontiere esterne: l’UE deve chiarire che un soccorso nel Mediterraneo non è un ticket per l’Europa centrale». Kurz ha ribadito la sua posizione: va cambiato il sistema, i flussi migratori vanno fermati alle frontiere esterne e gli Stati africani vanno aiutati a ricollocarli in quei Paesi. Nel primo semestre 2017 in Italia, secondo i dati di Frontex, il flusso di migranti è aumentato del 20% rispetto allo stesso periodo 2016: così non può continuare, secondo Kurz. L’obiettivo deve essere la chiusura della rotta del Mediterraneo, come avvenuto per quella Balcanica, «è una questione di volontà politica di chi può decidere. Non devono decidere gli scafisti». Come misura per regolare l’arrivo legale in Europa di profughi di guerra, Kurz ha citato i programmi di reinsediamento attraverso le organizzazioni internazionali presenti in loco.