Pronto il piano strategico di internazionalizzazione dell’economia del Friuli Venezia Giulia

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FVGSilvia Acerbi Presidente Informest e Federica Seganti 1L’assessore Seganti presenta le linee dell’iniziativa progettata da Informest per conto della Regione

Si sviluppa su 4 assi il piano strategico per l’internazionalizzazione 2012-2014 realizzato da Informest per conto della Regione: il rilancio dell’export, la diversificazione degli strumenti e delle strategie di internazionalizzazione, la diffusione dell’aggregazione di impresa e del paternariato territoriale per l’internazionalizzazione. Il programma “è figlio della riforma, fortemente incisiva, che riunisce tutti gli strumenti regionali dedicati alla promozione delle aziende regionali sui mercati esteri ed è stata varata lo scorso anno dalla Regione” spiega l’assessore regionale alle attività produttive, Federica Seganti, che ha aperto il convegno organizzato al Mib sul tema “Internazionalizzazione. Strategie per operazioni di successo” organizzato dalla direzione centrale Attività produttive assieme a Friulia.

L’assessore ha rilevato come Il Friuli Venezia Giulia sia, tra le regioni italiane, quella con maggior propensione all’export anche in relazione alla contrazione del mercato interno, e ha sottolineato la stretta connessione tra innovazione ed internazionalizzazione, dimostrata dalle aziende che negli ultimi 5 anni, innovando processo e prodotto, si sono posizionate sui mercati esteri.

Da quelli comunitari di prossimità, accessibili alle imprese più piccole, ai Paesi BRIC, di dimensioni e complessità notevoli, agli Stati Uniti, sono tutti potenzialmente raggiungibili attraverso strategie che prevedano una maggiore integrazione delle azioni di sistema da parte dei soggetti pubblici e delle imprese stesse, che per trovare nuovi mercati si mettono in rete creando poli settoriali.

Parlando degli assi d’intervento, l’assessore ha quindi osservato come il primo preveda, per la sua connotazione, azioni di breve e medio periodo mentre l’ultimo consenta di fare ragionamenti ed investimenti a lungo periodo. E notato che, se il piano ha funzione di perno centrale, non di minor peso sono state alcune scelte fatte in seguito, come quella di inserirlo nella nuova normativa sull’accesso al credito in modo da agevolare le imprese sia sul piano dei finanziamenti che su quello delle garanzie. L’assessore Seganti ha quindi evidenziato come il rilancio dell’export passi attraverso il consolidamento ed il recupero delle quote di mercato con iniziative finalizzate alla conclusione di accordi commerciali stabili, incontri tra subfornitori regionali e main contractors e brockeraggio per settore e Paese.

Altrettanto importante, è stato detto, è la capacità delle imprese di esportare, di sviluppare competenze di marketing strategico, ma non sono meno significativi i servizi, mirati e personalizzati, e la possibilità per le aziende di contare su consulenze altamente qualificate. Un aspetto messo in luce negli interventi dei relatori (il professor Fabio Marazzi, giurista, socio fondatore e amministratore di Emmeplus, società con sedi a Boston, Tel Aviv e New Delhi, oltre che in Italia, e l’avvocato Ettore Santucci, partner di uno dei principali studi legali americani, Goodwin Procter LLP) che hanno affrontato gli aspetti tecnico-giuridici e contrattuali dell’internazionalizzazione, spiegando cosa fare e cosa evitare, ad esempio, per lo sbarco negli Stati Uniti di un’impresa italiana.