Serracchiani: «ecco le mie pene d’amore»

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La governatrice Dem del Friuli Venezia Giulia si racconta in un’intervista a “Vantity Fair”, parlando della sua separazione e del suo nuovo compagno più giovane di lei 

debora serracchiani ditinoAnche la politica ha un volto umano e la governatrice Dem del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ne è la puntuale conferma.

In un’intervista rilasciata al periodico “Vanity Fair” in edicola questa settimana, Serracchiani racconta la sua esperienza personale in fatto d’amore e al naufragio del suo rapporto con Riccardo Chiappa, avvenuta con la separazione a febbraio scorso dopo quasi 5 anni di matrimonio e altri 20 di convivenza e con il suo trasloco da Roma a Trieste per seguire l’ormai ex compagno-marito.

Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si era già intuito qualche mese fa, a dicembre quando Serracchiani scoppiò in una crisi di pianto durante una seduta del Consiglio regionale affermando, abbandonando l’Aula, che «a questo incarico ho sacrificato le cose a cui tenevo di più». Ora Serracchiani nell’intervista entra nel dettaglio del suo rapporto tra la politica e la vita privata, alle rinunce che ha dovuto fare sull’altare della politica. 

«Un giorno, dopo 24 anni insieme, mi ha comunicato che se ne andava, che non mi amava più e che si era innamorato di un’altra. Non è stato facile per me – dice Serracchiani -, ero sconvolta, anche perché non avevo avuto da lui alcun segnale di crisi, o forse ero io troppo assorbita per accorgermene». La politica è una brutta bestia, totalizzante se si fa bene: «la nostra società non è preparata culturalmente e logisticamente ad accogliere un forte impegno fuori casa della donna. Non c’è riunione politica – prosegue la governatrice – che sia fissata prima delle otto e mezzo di sera, perché prima gli uomini sono impegnati; peccato che sia anche l’orario in cui una donna che ha famiglia avrebbe altro da fare».

Serracchiani nell’intervista demolisce un feticcio delle femministe: «non siamo preparati culturalmente ad avere la parità; sarebbe bello che un giorno si scegliesse una donna solo per i meriti e non anche perché donna». Poi il passaggio più intimo, relativo al non avere avuto figli: «non ho mai sentito la maternità come una necessità. Poi quando un pensiero tanti anni fa ce l’ho fatto, lui non li ha voluti. Dopo ho avuto incarichi sempre più impegnativi, a Udine non avevamo cuscinetti familiari e non avrei fatto un figlio per farlo crescere a un estraneo. Oggi però a un figlio ci penso molto di più, soprattutto dopo l’interruzione del rapporto con mio marito, e in un modo che non mi aspettavo». Una voglia di maternità fortissima, anche se tardiva: «Quando devi fare da sola tutto quello che prima facevi in coppia, penso alle vacanze ma anche alla spesa al supermercato, ti viene da pensare: “Accidenti però, se avessi un figlio mi sentirei meno sola”. Questo pensiero l’ho sicuramente avuto. Ma ora è superato». Superato perché Serracchiani afferma di avere trovato «una storia nuova che mi prende molto, come non avrei mai pensato, e che mi rende felice con un uomo più giovane, ma solo di qualche anno, appassionato di politica, ma non impegnato direttamente». Una nuova esperienza che «alla mia età affronto con una consapevolezza e intensità che sicuramente a vent’anni non avevo».

Dall’intervista esce un profilo della governatrice sicuramente meno algido e freddo, più umano e vicino alla vita di tutti i giorni delle donne, di quelle donne concrete che sono agli antipodi (o quasi) alle sterili rivendicazioni stereotipate di genere che troppo frequentemente si sentono nei luoghi della politica.