Società Benefit: commercialisti e imprese in un convegno di Proetica a Treviso

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Treviso. Sono oltre 2100 le società, presenti in 50 Stati nel mondo per 130 settori industriali, che possiedono la certificazione B-Corporation che attesta il rispetto dello standard internazionale Global Impact Investing Rating System (GIIRS), fortemente orientato agli impatti dell’attività e alla creazione di valore. Una certificazione promossa da B-Lab, ente internazionale no-profit che ha dato vita al movimento delle B-Corps, una vera community internazionale di riferimento che ha portato anche in Italia al riconoscimento giuridico dell’impresa for-benefit attraverso la creazione di una normativa dedicata.

L’Italia è il secondo Paese al mondo dopo gli Usa ad avere introdotto, dal gennaio 2016, la società benefit, un nuovo status giuridico d’impresa che, attraverso l’integrazione nell’oggetto sociale oltre agli obiettivi di profitto, anche del perseguimento di un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, fa emergere il vero Dna dell’impresa.

In Italia in 1 anno 100 le società Benefit.

Delle circa 100 società Benefit registrate a livello nazionale, 66 nel Nord Italia, 19 al Centro Italia e 12 al Sud, il 7% sono in Veneto che si colloca al quarto posto per numerosità dopo Lombardia (44%), Lazio (11%) ed Emilia Romagna (9%). Dando uno sguardo ai settori le Venete operano prevalentemente nell’agroalimentare, nel design-arredo, nella sanità e cura personale e nell’ambiente, un orientamento che riflette la ripartizione nazionale dove quasi il 50% delle società benefit operano nei tre settori agroalimentare, sanità e cura personale, ambiente. L’elenco completo si trova su: www.societabenefit.net

L’evento a Treviso, le imprese testimonial.

Mercoledì 17 maggio alle 16 a Palazzo Giacomelli di Treviso, Proetica, l’associazione promossa da Unindustria Treviso e Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso sulla cultura della responsabilità sociale d’impresa, dedica un incontro a questo nuovo strumento, con testimonianze aziendali e una riflessione sul contesto economico e sociale che vede affermarsi una sensibilità verso l’innovazione sociale e gli effetti sull’economia, tema al quale l’Università Ca’ Foscari di Venezia sta dedicando molta attenzione nei programmi di formazione dei giovani, in particolare nel campus di Treviso. Il titolo è Società benefit e B corp: la responsabilità sociale in pratica. Interverranno Chiara Mio, docente a Ca’ Foscari e presidente di Crédit Agricole FriulAdria, Dario De Rossi, referente dell’Ordine dei dottori commercialisti per il tema delle Società Benefit e vicepresidente di Proetica, Ivo Nardi, titolare di Perlage S.r.l. di Farra di Soligo, Maurizio Zordan, della Zordan S.r.l. sb di Valdagno, Massimo Casullo di Nwg Energia S.r.l. sb di Prato, Gianluca Randazzo CSR manager di Banca Mediolanum e Alessandra Scroccaro, dell’Active Learning Lab – Urban Innovation dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Aprirà i lavori il saluto del presidente di Proetica, Luciano Marton, che dichiara: «Con Proetica siamo attivi dal 2004 per diffondere la cultura della responsabilità sociale d’impresa e parlare oggi di Società benefit è il segno che l’impegno di molti sulla responsabilità sociale d’impresa è stato proficuo e ha portato a modelli sempre più avanzati. Consideriamo questa consapevolezza sul valore sociale dell’attività economica, sempre più diffusa anche nel nostro Paese e nel nostro territorio, un importante messaggio, portatore di innovazione non solo nell’impresa in senso stretto ma anche nella società e nella vita delle persone, e a un’idea del lavoro produttivo anche come bene comune».

Commercialisti: “Vantaggi anche per le Start-Up”

«Le Società Benefit sono una grande novità nel panorama italiano – osserva il commercialista Dario De Rossi vicepresidente di Proetica – perché danno una pratica concretezza al tema della Responsabilità Sociale d’Impresa, facendo emergere l’impegno formale e strategico dell’impresa nell’analizzare i propri processi produttivi valutando il proprio impatto in chiave olistica; ma sono anche molto interessanti perché ben si adattano, tenuto conto anche dei principi e dei valori che hanno ispirato il legislatore, a strutturarsi come start up innovative “ordinarie” e come start up innovative a vocazione sociale, usufruendo delle opportunità previste per tali entità. Mi riferisco, solo per citarne alcune, alla possibilità offerta, a queste ultime , di creare categorie particolari di quote, di accedere alla raccolta di capitale di rischio attraverso apposite piattaforme on line, di fruire di un regime particolare in merito alla disciplina delle perdite, oltre alla possibilità di applicare una disciplina in materia di lavoro che tiene conto della specificità di tali realtà. Da non trascurare infine la grande innovazione di aver consentito la costituzione, di una start up, attraverso una procedura on line, gestita dal sistema camerale, mediante la sottoscrizione dell’atto costitutivo e dello statuto con dispositivo di firma digitale».