“Barometro regionale” Cisl: per tasse Veneto regione virtuosa assieme alle autonomie speciali del Trentino Alto Adige

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Zaia: «finalmente riconosciuti i nostri sforzi e con l’autonomia speciale faremo ancora meglio»

peso tasse piano inclinatoSecondo il “Barometro regionale” elaborato dalla Cisl sul livello di pressione fiscale nelle varie realtà italiane, il Veneto si conferma essere una regione virtuosa, assieme alle autonomie speciali di Trento e Bolzano. Al lato opposto, le regioni dove si registra la più alta pressione fiscale e contributiva sui redditi da lavoro dipendente sono Campania, Lazio e Piemonte.

Un quadro, quello tratteggiato dalla confederazione di Via Po, che «non è uguale in tutto il territorio nazionale per effetto delle diverse aliquote delle addizionali Irpef regionali e comunali», spesso dovuto all’incapacità delle classi di governo locali, ad iniziare dai maggiori costi sostenuti per l’igiene urbana. Una differenza che, sottolinea il Barometro, si è andata accentuando negli anni per le diverse scelte fatte a livello regionale e comunale. 

Ponendo a confronto per i tre diversi livelli di retribuzione considerati la pressione fiscale e contributiva nell’anno iniziale, 2008, e nel 2016, risulta che per la retribuzione media la pressione fiscale nel 2016 è più alta in tutte le regioni rispetto al 2008, salvo che per la provincia di Bolzano dove è in calo. Le differenze tra regioni derivano tutte dalle addizionali regionali e comunali, già presenti nel 2008, ma accentuatesi nel corso degli anni. La pressione fiscale più elevata si registra in Campania, seguita da Lazio e Piemonte. 

Tra le regioni a Statuto ordinario la pressione fiscale più bassa si ha in Veneto grazie all’azione di buon governo fatta negli ultimi lustri. La provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta sono quelle con la pressione fiscale più bassa. Tra Trento e la Campania vi è una differenza di pressione fiscale pari a 1.33 punti (0.89 nel 2008) che salgono a 2.37 punti tra Bolzano e Campania. La provincia di Bolzano è l’unica a presentare nel 2016 una pressione fiscale complessiva inferiore a quella del 2008. La ragione, spiega il “Barometro” CISL, non dipende dall’Irpef nazionale ma dalle addizionali locali. Nel 2008 l’Alto Adige applicava un’addizionale dello 0.9 su tutti i redditi, mentre nel 2016 consente una deduzione per i redditi fino a 28.000 euro esentano dall’addizionale la retribuzione media. 

Anche sulla retribuzione più alta (1.67 di quella media) si evidenziano sensibili differenze di pressione fiscale tra le regioni. Per questo livello di retribuzione è il Lazio a presentare la pressione fscale più alta e la provincia di Bolzano quella più bassa con una differenza di 2.15 punti (0.83 nel 2008). In tutte le regioni, Bolzano compresa, la pressione fiscale nel 2016 è sensibilmente più alta rispetto al 2008.

I dati del Barometro fanno sorridere il governatore del veneto, Luca Zaia: «qualcuno finalmente riconosce lo sforzo che ho fatto per non aumentare le tasse ai Veneti (niente addizionale Irpef oltre a quella imposta dai governi nazionale, niente sovra-ticket sanitari regionali in aggiunta a quelli voluti da Roma) e non mettere le mani nelle loro tasche. 1.159 milioni all’anno dal 2010 a oggi, quasi 9 miliardi rimasti sul territorio e nelle imprese». Per Zaia si tratta di «soldi veri, non le promesse futili, né gli inutili bonus distribuiti a pioggia. Grazie alla Cisl che ci dà atto di essere la Regione con la minore tassazione d’Italia, ma con l’autonomia speciale potremo ridare ai Veneti anche di più, quando torneremo “paroni” del benessere che produciamo grazie al lavoro di ogni persona e che regaliamo agli spreconi».