Un Requiem per la vita

0
545
Haydn-177

 

Haydn-177Sotto la direzione di Gustav Kuhn l’Orchestra Haydn propone il Deutsches Requiem di Brahms, uno dei più grandi capolavori sinfonico-corali della spiritualità europea

 

Nell’ambito della 52. Stagione concertistica l’Orchestra Haydn proporrà martedì 20 marzo all’Auditorium di Bolzano (ore 20.00) e mercoledì 21 all’Auditorium di Trento (ore 20.30) uno dei più grandi capolavori sinfonico-corali della spiritualità europea, il Requiem tedesco op. 45 per soprano, baritono, coro e orchestra di Johannes Brahms. Alle voci di Anett Fritsch (soprano) e Konrad Jarnot (baritono) si affiancano quelle del Coro Haydn, preparato da Luigi Azzolini e Wilhelm Tschnett. La direzione è affidata alla bacchetta del M° Gustav Kuhn.

Abbozzato forse all’inizio degli anni Sessanta come cantata in tre tempi, il Requiem tedesco (Ein deutsches Requiem) venne ripreso da Brahms nel 1866 dopo la morte della madre e fu presentato dapprima a Vienna in forma parziale nel 1867, poi a Brema, e nel 1869 a Lipsia nell’impianto definitivo in sette movimenti.

Si tratta di una partitura che esula completamente dalla tradizione. Nessuna delle preghiere per i morti normalmente usate nelle liturgie funebri viene utilizzata da Brahms. Anche i testi sono liberamente scelti dall’autore nella Bibbia tradotta da Lutero in tedesco e di qui la specificazione del titolo. Non si tratta più dunque del Dies Irae dell’ufficio cattolico, il momento della collera e delle minacce a cui si erano ispirati i suoi predecessori, da Mozart a Cherubini, da Schumann a Verdi. La scelta di Brahms è andata alle parole di conforto; la vita, la morte, l’eternità trovano la loro collocazione nel contesto di una riflessione musicale che apre le porte alla speranza.

Con la mente rivolta alla madre e all’amico Robert Schumann, Johannes Brahms delinea i tratti della sua opera con uno spirito immerso nella tenerezza, nell’affetto e nel desiderio di un finale ricongiungimento con le persone care. La libertà è un elemento essenziale, la libertà nei confronti dell’espressione, e nei confronti della fede, un atteggiamento fondamentale per Brahms. La religiosità si astrae dall’ambito strettamente liturgico per diventare un’espressione umana, un sentimento religioso assolutamente soggettivo.

www.haydn.it