Adunata nazionale alpini di Treviso: polemiche per il caro alberghi

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Adunata alpini Asti 2016 sfilata
All’Adunata del Piave, attesi in 500.000 dal 12 al 14 maggio. Sconcerto per l’esplosione delle tariffe di alcuni alberghi. Federalberghi e Confcommercio stigmatizzano la decisione di alcuni operatori autonomi che gettano cattiva luce su tutta la categoria

Adunata alpini Asti 2016 sfilataE’ stata presentata a Treviso, alla presenza delle autorità locali civili e militari, l’adunata degli Alpini “del Piave” in programma in città dal 12 al 14 maggio prossimi e alla quale è attesa la partecipazione di circa 500.000 persone, fra cui 80.000 aderenti all’Associazione nazionale alpini.

L’evento, che coincide con il centesimo anniversario degli eventi bellici della Grande Guerra che hanno interessato le aree del Piave, è organizzato congiuntamente fra le quattro sezioni Ana della provincia, cioè Treviso, Vittorio Veneto, Conegliano e Valdobbiadene. L’indotto atteso sul territorio è di oltre 120 milioni di euro. 

Il presidente nazionale, Sebastiano Favero, si è soffermato in particolare su come l’esperienza della Grande Guerra abbia coinvolto anche la popolazione civile che ha conosciuto, in molti casi, l’esperienza di profugo. Rispetto al senso di appartenenza collegato all’Adunata, il presidente si è detto convinto che «non sia certo da riproporre la naja come un tempo, ma da incentivare un servizio dei giovani a favore degli altri».

Una festa popolare in parte rovinata dall’inaspettato ed eccessivo rincaro delle tariffe alberghiere da parte di alcuni operatori della città: «chi ha raddoppiato le tariffe, chi le ha aumentate un po’ meno e chi le ha lasciate come erano» a detta di Raffaele Panno, responsabile degli Alpini di Treviso, che racconta le impennate dei prezzi delle camere in provincia che vi sono state in concomitanza con l’Adunata nazionale degli Alpini. «Sono mesi che lo sappiamo – prosegue Panno – ma non abbiamo potuto fare altro che abbassare la testa». 

«Finché si tratta di sopportare aumenti rispetto ai prezzi medi stagionali del 30% o 40% si stringono i denti e si tira dritto. Ma ci sono casi, come quello di un albergo centrale di Treviso con molte camere, in cui le condizioni che sono state proposte erano più che doppie» ha giustamente criticato il presidente dell’Associazione nazionale alpini Favero. A replicare era stato un portavoce delle associazioni del turismo e del commercio il quale aveva ipotizzato come gli scostamenti rispetto ai prezzi concordati fossero da attribuire a strutture non aderenti alle sigle di categoria o a Bed & Breakfast abusivi, ma i riscontri che Favero sostiene di aver ottenuto in base ad indagini condotte anche personalmente sembrano smentire questa interpretazione. «Sto parlando di alberghi di grandi dimensioni – ha spiegato Favero – ai quali abbiamo finto di presentarci come clienti normali e sui quali abbiamo monitorato l’andamento delle condizioni negli ultimi mesi. Scostamenti del 20% o poco più in periodi straordinari sarebbero comprensibili, ma trovarsi di fronte a cifre più che raddoppiate è inaccettabile. Personalmente, da presidente nazionale dell’Ana ho esortato gli iscritti a non prenotare una sola camera in tali strutture. Non tutti, ma in buona parte gli albergatori del territorio si sono comportati in un modo che mi ha deluso» ha concluso amareggiatoFavero.

I rappresentanti di Federalberghi e di Confcommercio replicano all’osservazione mossa dal presidente nazionale dell’Ana affermando che «si tratta soprattutto di operatori abusivi e di piccole strutture non associate che le associazioni di categoria non possono intercettare». Le rappresentanze degli albergatori ricordano che con ampio anticipo, già lo scorso anno, la categoria si era organizzata per fornire dei pacchetti a condizioni calmierate, ma che esistono componenti della categoria «non controllabili in alcuna maniera». L’impennata dei prezzi rilevata in particolare sulla parte meridionale della provincia sarebbe peraltro connessa alla concomitanza con l’apertura della Biennale di Venezia.