Presentati a Verona i primi vini Doc Friuli Venezia Giulia

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vinitaly presentazione Dov Friuli VG con shaurli e Martina
Shaurli: «un’unica denominazione per oltre 1-500 ettari coltivati a vigneto»

vinitaly presentazione Dov Friuli VG con shaurli e Martina«A Vinitaly 2017 sono presenti i primi vini della Doc Friuli Venezia Giulia che rappresenta già una realtà importante con 1.500 ettari rivendicati al termine della vendemmia nell’anno zero» ha detto l’assessore regionale alle risorse agricole, Cristiano Shaurli, ricordando i dati della vendemmia 2016 per la nuova Doc: 103.000 quintali d’uva, 25.000 ettolitri certificati e 8.000 già imbottigliati. Sul mercato sono già immesse 1,1 milioni di bottiglie che riportano l’etichetta della Doc Fvg e che rappresentano un primo importante riscontro del successo che la scelta della Doc regionale sta riscuotendo.

«Dobbiamo finalmente capire – ha continuato Shaurli – che i cambiamenti rappresentano opportunità e non problemi anche se vanno gestiti come abbiamo fatto con la Doc Fvg e come dobbiamo fare con la Ribolla Gialla». La Ribolla Gialla ha rappresentato nel 2016 il vino italiano in assoluto in maggior espansione in termini di produzione e valore e sta riscuotendo grande successo anche con uno stand dedicato a Verona. «L’ampia diffusione di vini chiamati Ribolla – ha detto Enos Costantini, autore del volume “Ribolla story. Viti e vitigni che hanno sfidato i secoli” – emerge da tanti documenti che il Medioevo ci ha consegnato come vini di qualità. Alcuni vitigni ne hanno assunto il nome e i migliori fra di essi sono ancora produttivi. I vini Ribolla si sono evoluti passando dai filtrati dolci a quelli fermi e a quelli spumantizzati che hanno messo recentemente in nuova luce il vitigno Ribolla Gialla coltivato in Fvg».

«La Regione – ha infine ricordato Shaurli – investe nel progetto triennale di ricerca rivolto a fornire ai viticoltori le indicazioni tecniche per la coltivazione e la vinificazione del vitigno autoctono. Per queste finalità è destinata una spesa complessiva di 210.000 euro».