Riduzione del numero e nuova missione per le partecipate per ridurre costi ed incrementare l’efficienza
Novità in arrivo per Cassa del Trentino spa, per il costituendo Polo territoriale dei trasporti e per Mediocredito spa. E’ in questi ambiti che si concentrano le innovazioni previste dal programma per la riorganizzazione e il riassetto delle società appartenenti alla provincia di Trento approvato nell’aprile dello scorso anno e oggetto di una prima relazione sul suo stato di attuazione adottata dalla Giunta.
L’obiettivo generale del provvedimento è aggregare le società di primo livello per poli funzionali. Il valore dell’operazione non è misurabile solo in termini economici – ovvero per i risparmi che può generare -, ma anche per le sue ricadute sull’efficienza della gestione dei servizi nel suo complesso: ridurre la frammentazione delle società pubbliche significa favorire una maggiore organicità al loro operato e rendere più efficaci le performance rivolte ad amministrazioni, cittadini e mondo delle imprese.
Per quanto riguarda Cassa del Trentino, il provvedimento approvato in via preliminare dalla Giunta dà indicazioni riguardo ad alcune partecipazioni da dismettere perché non strategiche o perché funzionali ai processi di razionalizzazione in corso, come Infrastrutture Cis, Terfin, Banca popolare etica, Istituto atesino di sviluppo, Paros, UnIT, aprendo contestualmente questi spazi al mercato. Cassa del Trentino dismetterà anche la sua partecipazione in A22, nel contesto di una riorganizzazione che ha come obiettivo la totale proprietà pubblica della società affidataria dell’infrastruttura autostradale.
Sul versante dei trasporti, a partire dal primo gennaio 2018 si andrà a costituire un nuovo Polo risultante dalla riunificazione di Trentino trasporti infrastrutture e di Trentino trasporti esercizio e dall’aggregazione della società Aeroporto Gianni Caproni spa. A livello extraprovinciale si interverrà invece per la valorizzazione dello scalo intermodale di Trento come infrastruttura di preminente interesse pubblico, attraverso l’incorporazione di Interbrennero SpA in A22.
Infine il settore del credito, ed in particolare il futuro di Mediocredito Trentino Alto Adige spa. I soci pubblici di maggioranza, le province autonome di Trento e Bolzano e la Regione autonoma Trentino Alto Adige, detentori ognuno del 17% delle quote (pari al 52% del capitale totale), hanno raggiunto un’intesa per uscire progressivamente dal capitale sociale, aprendo contestualmente al mercato, ottemperando quindi a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale sugli aiuti di stato. L’intento però è anche quello di far sì che Mediocredito continui ad essere in futuro l’istituto di riferimento per l’economia e le imprese del territorio e a favorire la nascita del nuovo polo bancario cooperativo nazionale che avrà base in Trentino.