Michele Bertucco si candida a sindaco di Verona per le sinistre

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Prima uscita di peso per le amministrative scaligere di primavera

michele bertuccoIl consigliere comunale scaligero Michele Bertucco ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Verona. «In tante e tanti, in questi mesi, – ha spiegato Bertucco – mi hanno chiesto di candidarmi. Io ho chiesto loro di costruire insieme un grande percorso aperto ed unitario, per elaborare un’idea condivisa di città che garantisca a Verona il cambiamento che attende con impazienza».

Quella di Bertucco vuole essere «una proposta partecipata e popolare, che guardi al futuro della nostra comunità. La mia candidatura è quindi il risultato di un percorso collettivo, più che mai aperto, per scrivere insieme una nuova storia per Verona». 

Già presidente di Legambiente, Bertucco, sostenuto da Pd e altre civiche, aveva sfidato Flavio Tosi al ballottaggio alle comunali del 2012, per poi essere capogruppo del Pd in consiglio comunale fino a pochi mesi fa, prima della rottura per il suo “No” al referendum sulla riforma costituzionale. Bertucco ha parlato di «quadro politico cittadino ancora fortemente frammentato e incerto». «Se tale disorientamento è comprensibile nella destra – ha detto – che esce fiaccata, indebolita e lacerata da un decennio di amministrazioni assolutamente inadeguate e deludenti, quando non dannose, non altrettanto comprensibili sono le divisioni che una parte del centrosinistra continua a marcare». 

Per Bertucco «ha rappresentato un errore da parte di alcune componenti del centrosinistra, in rotta di collisione con il loro stesso elettorato, non aver voluto né saputo approfittare dello slancio di 4 anni e mezzo di opposizione rigorosa, costruttiva e propositiva che ha saputo svelare e spesso anche fermare tutti i bluff dell’amministrazione Tosi, per arrivare all’imminente appuntamento elettorale con le idee chiare e con proposte concrete». «La nostra proposta per la città – ha concluso il candidato sindaco delle sinistre – è tesa sia ad unire il centrosinistra, che a superarne i confini tradizionali, in un progetto in grado colmare il divario che continua a separare Verona dall’essere una moderna città europea».