Un fondo di solidarietà a favore dei piccoli imprenditori per evitare scelte tragiche

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Giuseppe Bortolussi

Giuseppe BortolussiLa proposta della Cgia di Mestre. Zaia: “sostegno al credito e allo sviluppo per le piccole imprese. Possibile un fondo di rotazione regionale”

La scelta di farla finita con la tragedia del suicidio da parte di altri due imprenditori ha spinto la Cgia a chiedere con forza l’istituzione di strumenti finanziari a supporto degli artigiani in difficoltà con il credito. Il modello potrebbe essere quello già sperimentato con il fondo a favore delle vittime del racket e dell’usura. Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, “a fronte della drammatica situazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori a corto di liquidità, la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifiuto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”.

Da anni, ricorda la Cgia, le vittime dell’usura e del racket possono farne uso: il fondo può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per combattere il racket o di smettere di pagare il “pizzo”. Con un plafond iniziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità potrebbe essere utilizzato da quegli artigiani o da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione dei flussi creditizi non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifiuto per qualche migliaia di euro.

“In buona sostanza – conclude Bortolussi – bisogna in tempi celerissimi dar luogo ad un intervento straordinario per ammortizzare questa situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo intervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

Luca ZaiaLa situazione per certi versi drammatica di accesso al credito per tanti imprenditori è all’attenzione del presidente della regione del Veneto, Luca Zaia, anche lui preoccupato per la tragica scelta di troppi imprenditori di togliersi la vita: “ogni nostro imprenditore che compie un gesto disperato, perché in difficoltà non riuscendo a riscuotere i crediti che vanta, costituisce una ferita che si apre nella nostra comunità alla quale bisogna dare risposta. Su questo fronte la Regione è impegnata da tempo con ogni suo strumento, ma il sapere che ci sono somme rilevanti che appartengono ai veneti (1 miliardo e 300 milioni) ferme a Roma ci fa davvero arrabbiare”.

Zaia, rispondendo positivamente alla richiesta di Confcommercio Veneto, che chiede di rafforzare le iniziative a sostegno degli imprenditori veneti in difficoltà, sottolinea che “non va dimenticato il fondo di rotazione che mette a disposizione denaro liquido a tasso agevolato proprio per far fronte agli impegni delle imprese. Proprio al tavolo regionale – aggiunge Zaia – abbiamo posto particolare attenzione sulla necessità di rafforzare le possibilità di accesso al credito per i nostri imprenditori, stimolando il sistema bancario ad essere più attento al territorio e capace di stare concretamente vicino alle nostre famiglie e alle nostre imprese”.

A questa situazione non è estranea la battaglia che la Regione sta combattendo contro la centralizzazione della tesoreria imposta dal Governo Monti: per Zaia “ci toglie inopinatamente risorse che sono dei veneti e che a sostenere le necessità dei veneti dovrebbero servire. Tra qualche settimana renderemo pubblico il trattato di autonomia del Veneto, da ottenere in contrattazione con lo Stato centrale, nell’ambito del quale sarà anche previsto che il Tfr e gli assegni familiari dei lavoratori rimangano in Veneto. Tutto quello che è dei veneti – conclude Zaia – deve rimanere in Veneto ed essere utilizzato per difendere i loro interessi e le loro necessità, tra le quali sono sicuramente prioritari la difesa dell’impresa, le sue necessità e i suoi diritti, a cominciare dalla certezza di poter incassare quanto dovuto per il lavoro svolto”.