Friuli Venezia Giulia, accelerati i tempi di pagamento per le imprese

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Federica SegantiUn unico, grande fondo regionale da cui le imprese possano attingere risorse. Tempi rapidi, grazie all’azzeramento di “piccoli serbatoi a imbuto che rallentano l’erogazione di liquidi”. Camere di Commercio “sgonfiate”, dopo l’ostentata reticenza ad allinearsi alla linea “austerity” della Regione. Così Federica Seganti (Ln), assessore regionale alle Attività Produttive in Friuli Venezia Giulia, ha impostato la “sua” riforma dell’accesso al credito.

Seganti è partita dalla lamentela più frequente del mondo produttivo. “Tempi biblici per ottenere contributi pubblici”, si lamentano manager e dirigenti di impresa, che sottolineano come “il rischio soprattutto in tempi di crisi, è che, a causa dei ritardi, la medicina arrivi quando il malato è già morto”. Fuori di metafora: troppi imprenditori restano “scoperti” per mesi (o anni!), non riescono a rientrare dalle spese, e sono costretti ad affannose rincorse per non chiudere bottega. E a volte, il nodo della burocrazia si stringe fino a soffocarli.

Seganti ha illustrato il disegno di legge regionale: “attraverso questo Fondo, ottenuto riunendo in un unico contenitore gli attuali nove strumenti regionali di finanziamento, sarà creata un’unica regia di riferimento per le piccole imprese, quelle più esposte alle lungaggini degli incassi e che costituiscono il 90% del tessuto economico territoriale. Questo Fondo starà alle piccole imprese come Friulia, la holding regionale, sta alle medie e grandi realtà. Il Fondo disporrà, da subito, di una dotazione di un miliardo di euro che, potenzialmente, può essere moltiplicato per sei”. Secondo Seganti, “con questo nuovo strumento normativo snelliremo le procedure per azioni fondamentali, come smobilizzo crediti, investimenti, internazionalizzazione, innovazione, semplici investimenti a favore della produttività e della promozione e rafforzamento del patrimonio attraverso il prestito partecipativo”. Per l’assessore Seganti “questa riforma consentirà alle imprese di presentarsi al sistema bancario contando sia sulle garanzie di Confidi, che coprono ora il 40-50 % del prestito, che su quelle delle Regione, con una riduzione del rischio per le banche ridotto all’80%”, uno status vantaggioso che riguarda tutti i comparti produttivi e tutte le dimensioni aziendali, con un focus sulle piccole e micro imprese del Friuli Venezia Giulia”.

La proposta di riforma del tessuto economico locale coinvolge anche le Camere di commercio: la Regione chiede di istituirne una unica al posto delle attuali 4, per evitare inutili competizioni tra territori, anche se gli attuali vertici camerali nicchiano, tergiversano, piagnucolano. L’assessore leghista ne prende atto: “con la riforma le Camere peseranno di meno e, in futuro, potremmo alleggerirle ulteriormente per ridare fiato e competitività alle piccole e medie aziende, come da programmi della maggioranza”.