EMERGERNZA CREDITO: MAI COME NELL’ULTIMO SEMESTRE DEL 2011 E’ DIMINUITO IL CREDITO ALLE AZIENDE

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giuseppe bortolussi

giuseppe bortolussiBortolussi: “Bisogna dare ossigeno alle imprese, altrimenti corriamo il rischio che il numero di suicidi tra i piccoli imprenditori aumenti. No al bollino blu per i negozi onesti: lo Stato prima onori i 70 miliardi di debiti che ha nei confronti delle imprese”. Infine una provocazione: “Perché non consentire ai commercianti di applicare un bollino nero agli uffici pubblici che funzionano poco e male ? “

Negli ultimi 14 anni, solo nel secondo semestre del 2011 i prestiti bancari erogati alle imprese hanno registrato una contrazione negativa così decisa: -2,4% per le società non finanziarie; -1,6% per le famiglie produttrici (aziende familiari con meno di 5 addetti). La denuncia è sollevata dalla CGIA di Mestre che, ancora una volta, torna su un tema sempre più scottante: l’emergenza credito.

“Bisogna ritornare a dare ossigeno alle imprese – commenta il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – altrimenti corriamo il rischio che la situazione imploda. Le avvisaglie, purtroppo, non mancano. I suicidi dei due piccoli imprenditori di Venezia e di Taranto sono la punta dell’iceberg. Il sistema delle micro imprese rischia di non reggere l’urto della crisi”.

Ma oltre alla stretta creditizia c’è dell’altro.

“Ci appelliamo anche al Governo Monti – prosegue Bortolussi – affinché intervenga in tempi rapidissimi e recepisca la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti. Dobbiamo mettere fine a questo malcostume tutto italiano che sta gettando sul lastrico tantissimi piccoli imprenditori artigiani che si trovano a corto di liquidità anche perché non riescono a recuperare i propri crediti”.

Ritornando ai dati, la CGIA mette in luce come tra giugno e dicembre di ciascun anno compreso tra il 1998 e il 2011, solo in quest’ultimo i prestiti sono diminuiti sia per le società non finanziarie (le imprese) sia per le famiglie produttrici (aziende familiari con meno di 5 addetti).

“Abbiamo voluto analizzare il secondo semestre di una serie storica relativamente lunga – prosegue Bortolussi – per verificare se quanto avevamo registrato nell’ultima parte dello scorso anno fosse in qualche modo riscontrabile anche negli anni precedenti, oppure no. Il responso dei dati è stato chiarissimo: la stretta creditizia sviluppatasi nel secondo semestre del 2011 non ha avuto eguali in nessuno degli anni presi in esame”.

Infine, la CGIA esprime la sua contrarietà all’ipotesi avanzata ieri dall’Amministrazione finanziaria di applicare un bollino blu per i negozi fedeli al fisco.

“Premesso che l’evasione fiscale riguarda anche i lavoratori dipendenti che fanno il secondo ed il terzo lavoro, i pensionati che arrotondano il proprio magro assegno facendo piccoli lavoretti e una buona parte delle società di capitali che eludono abbondantemente il fisco – conclude Bortolussi – credo sia più giusto, in una fase economica così delicata, che lo Stato prima paghi i 70 miliardi di debiti che ha nei confronti delle imprese italiane, poi, eventualmente, si arroghi il diritto di emettere una sorta di bollino blu ai commercianti onesti”.

Ma la CGIA va oltre e lancia, chiaramente, una provocazione:

“Visto il bassissimo livello di efficienza della nostra Pubblica amministrazione che non ha eguali in tutta Europa – conclude Bortolussi – perché non consentire ai commercianti di applicare un bollino nero agli uffici pubblici che funzionano poco e male ? Credo che gran parte della nostra Pubblica amministrazione sarebbe listata a lutto per una buona parte dell’anno”.

PRESTITI PER SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA

(variazioni reali, ovvero al netto dell’inflazione, nella seconda parte dell’anno)

Var. % da giugno a fine anno

PRESTITI A SOCIETÀ NON FINANZIARIE

PRESTITI A FAMIGLIE PRODUTTRICI

2011

-2,4

-1,6

2010

+0,2

+4,0

2009

-2,1

+0,7

2008

+2,6

+0,5

2007

+5,9

+1,0

2006

+6,0

+3,7

2005

+0,6

+0,5

2004

+2,3

+3,7

2003

+3,7

+3,8

2002

+2,5

+2,9

2001

+3,7

+2,1

2000

+6,3

-0,1

1999

+2,2

+3,1

1998

+2,7

+2,2

Elaborazione Ufficio studi CGIA Mestre su dati Banca d’Italia