Il fondo d’investimento Wisequity IV acquisisce il controllo della padovana Tapì, leader dei tappi sintetici

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Baban: «il cambio della proprietà era necessario per assicurare la crescita di un’azienda leader nel suo settore. Ora mi concentro in VeNetWork»

tapì tappi sinteticiCambio di proprietà per Tapì, azienda leader nella produzione di tappi sintetici, con sede a Massanzago in provincia di Padova. Il pacchetto di maggioranza del gruppo, che nel 2016 ha fatturato a livello globale 40 milioni di euro, è da oggi di proprietà del fondo d’investimento Wisequity IV, di Wise Sgr.

I fondatori del gruppo ed ex soci di maggioranza Alberto Baban e Nicola Mason, e il fondo Gradiente I, hanno ceduto le proprie quote alla fondo di private equity italiano promosso dalla Sgr fondata nel 2000. L’operazione è stata seguita dal partner di Wise Sgr Stefano Ghetti e da Marco Mancuso. Resta in società, con una quota di minoranza, Roberto Casini che assumerà la carica di amministratore delegato per assicurare la continuità aziendale. 

Il gruppo Tapì, che nel 2016 ha fatturato 40 milioni di euro con un aumento di oltre il 20%, conta 70 dipendenti in Italia e circa 400 a livello globale con stabilimenti produttivi Italia, Messico e Argentina, servendo oltre 20 paesi nel mondo. Leader nella produzione di tappi sintetici (per vino, birra, olio, distillati e cosmetica), Tapì è nata da una intuizione: rivoluzionare il mercato delle chiusure introducendo un prodotto funzionale e allo stesso tempo creativo, capace di unire innovazione e tendenze estetiche, ricerca e sostenibilità (ogni tappo è riciclabile, il polietilene utilizzato per le linee sintetiche derivato dalla disidratazione dell’etanolo prodotto dalla lavorazione di materie prime naturali). Per l’epoca – il 2000 – un cambiamento enorme, e il primo passo di una avventura capace di globalizzare l’azienda padovana.

Alberto Baban presidente piccola industria veneto«Da azienda familiare – commenta l’ex presidente del gruppo e fondatore, Alberto Baban – Tapì è ora diventata multinazionale tascabile. Una startup nata da zero nel 2000 come Srl è arrivata a fatturare 40 milioni di euro nel 2016: dimensioni importanti che vanno ora accompagnate verso un’ulteriore fase di internazionalizzazione. Abbiamo creato, partendo dalle competenze del territorio, un marchio leader a livello globale che fonda sul “Made in Italy” il proprio posizionamento. Per replicare ulteriormente il modello però serviva una nuova spinta che la nuova proprietà assicura in toto: Wise è un fondo italiano che ha capito le potenzialità di Tapì e vuole creare un progetto ambizioso, molto ambizioso. La società ha il suo cuore in Italia e non potrà che essere così anche in futuro: il know how, il management e le funzioni di ricerca e sviluppo sono saldamente ancorati al territorio e al concetto di “Made in Italy”». 

Per Alberto Baban, che con la cessione delle quote esce di scena dal gruppo, si apre una nuova stagione imprenditoriale. Forte delle sue 14 partecipazioni in diverse società del territorio Veneto e soprattutto come presidente di VeNetWork, società per azioni che riunisce 57 imprenditori veneti impegnati nel finanziamento e sviluppo di re-startup e nuove imprese dichiara: «continuerò con forza il mio impegno verso il territorio e il suo tessuto imprenditoriale. E poi le idee sono veramente molte così come le persone che mi avvicinano per proporre nuovi business. Il Veneto è una regione di una straordinaria potenzialità con dei veri imprenditori molto capaci. Dobbiamo costruire un sistema solido che possa dare un futuro alle prossime generazioni, è una responsabilità a cui non possiamo sottrarci».