2016 a gonfie vele per la specialità casearia veneto-trentina che ha gestito la produzione evitando sovraproduzioni. Bene in particolare lo Stagionato che cresce in export
Il 2016 è stato un anno molto dinamico per il formaggio Asiago che, con il piano di crescita programmata, ha visto un significativo controllo delle produzioni, ridotte del 3,35% rispetto all’anno precedente evitando, nel secondo semestre, il calo delle quotazioni, in particolare per l’Asiago Stagionato.
Buone le performance dell’export che continua a crescere e, da gennaio a novembre 2016, è aumentato del +2,7%, con risultati significativi in particolare negli Usa, confermato primo mercato internazionale per la specialità casearia veneto-trentina. La regolazione dell’offerta, nel corso del 2016, ha evitato il deprezzamento delle quotazioni garantendo il parziale assorbimento delle eccedenze produttive dei primi sei mesi del 2016 e il proseguire del percorso di miglioramento del livello qualitativo del prodotto, iniziato nel 2012 con l’introduzione dell’analisi sensoriale obbligatoria.
A riprova, messaggi positivi giungono dalla produzione dell’Asiago Prodotto della Montagna, prodotto e trasformato al di sopra dei 600 metri che, grazie all’impegno dei produttori e alle azioni di promozione e valorizzazione realizzate dal Consorzio di Tutela, aumenta del 15,60% rispetto al 2015 nelle due tipologie, Fresco e Stagionato.
Sul mercato interno, in un anno difficile per buona parte del comparto lattiero-caseario, il formaggio Asiago, nel periodo gennaio-novembre, conferma il crescente apprezzamento dei consumatori con un +2,3% dei consumi e un aumento anche dell’indice di penetrazione. All’estero, le esportazioni di formaggio Asiago, da gennaio a novembre 2016, continuano a crescere con buone performance negli Stati Uniti (+11,8%) ed Australia (+16%), entrambi in aumento per il terzo anno consecutivo. L’Australia, in particolare, si impone per la prima volta come terzo mercato di destinazione delle esportazioni, dopo Usa e Svizzera, superando la Germania, nonostante il buon +7% di quest’ultima.