Orchestra “Haydn” di Bolzano e Trento con il violino prodigioso di Stefan Milenkovich

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Stefan Milenkovic Beograd ce uvijek biti moj grad ali ne zelim se u njega vratiti
Tour tra Trentino Alto Adige e Veneto dell’orchestra regionale sotto la direzione del norvegese Eivind Gullberg Jensen. In programma il Concerto per violino e orchestra di Beethoven

Stefan Milenkovic Beograd ce uvijek biti moj grad ali ne zelim se u njega vratitiTorna ad esibirsi in Trentino Alto Adige e in Veneto (a partire da lunedì 23 gennaio a Pergine (Teatro Comunale, ore 20.45; martedì 24 gennaio  all’Auditorium di Bolzano, ore 20.00; mercoledì 25 gennaio all’Auditorium di Trento, ore 20.30; giovedì 26 al Teatro Ristori di Verona, ore 20.30), ospite della 57a Stagione sinfonica dell’Orchestra regionale di Bolzano e Trento “Haydn”, l’ex enfant prodige del violino Stefan Milenkovich.

L’artista ha iniziato lo studio dello strumento all’età di tre anni, dimostrando subito un raro talento. Ha iniziato a suonare con orchestra all’età di 5 anni e a 16 anni aveva già tenuto mille concerti. A sette anni è stato premiato alla “Jaroslav Kozian International Violin Competition”. L’anno successivo, ha tenuto il suo primo concerto a Belgrado, cui hanno fatto seguito esibizioni in tutto il mondo. Ha suonato come solista con importanti orchestre quali l’Orchestra Sinfonica di Berlino, l’Orchestra di Stato di San Pietroburgo, l’Orchestra del Teatro Bolshoj, l’Orchestra di Radio-France, la New York Chamber Symphony Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, collaborando con direttori del calibro di Lorin Maazel e Daniel Oren. Milenkovich ha vinto numerosi concorsi internazionali, tra i quali il Concorso di Indianapolis, il “Tibor Varga” in Svizzera, il ”Queen Elizabeth” di Bruxelles, il  “Paganini” di Genova, “Lipizer” di Gorizia e “Ludwig Spohr” e Hannover in Germania.

Sotto la direzione del norvegese Eivind Gullberg Jensen, Stefan Milenkovich si esibirà a Pergine, Bolzano, Trento e Verona nel “Concerto per violino e orchestra” in re maggiore, op. 61 di Ludwig van Beethoven. Il Concerto è una delle opere più amate di Beethoven e più ammirate dai pubblici di tutto il mondo. Venne scritto in poche settimane nell’autunno del 1806 per Franz Joseph Clement, uno stravagante virtuoso al tempo molto acclamato. Forse per ingraziarselo, ma anche con ironia, Beethoven gli consegnò il manoscritto con una strana dedica: «concerto par clemenza pour Clement primo violino e direttore del teatro di Vienna». La “clemenza” invocata nell’autografo è parzialmente imputabile al gusto per il gioco di parole proprio del compositore, ma si riferisce anche alla scrittura solistica per violino, campo in cui egli aveva un’esperienza limitata. Beethoven sapeva evidentemente quel che faceva, ma lo fece all’ultimo minuto, consegnando il materiale al violinista solo quando non c’era più tempo per una prova, tanto che il povero Clement fu costretto a suonarlo a prima vista a Vienna, il 23 dicembre del 1806.

Il programma della serata prevede inoltre l’esecuzione di due composizioni di Felix Mendelssohn Bartholdy: l’ouverture “Le Ebridi” e della Terza Sinfonia  in la minore, op. 56 “Scozzese”.

Programma

Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)

Le Ebridi, op. 26

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61

Felix Mendelssohn Bartholdy

Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 “Scozzese”