Altro che riduzione delle tasse! Il 2016 si chiude con 14 miliardi di euro di maggiori tasse a carico di famiglie ed imprese

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Unimpresa smentisce la vulgata renziana della riduzione della pressione fiscale. Pucci: «contribuenti e imprese sempre più massacrate dallo Stato»

 

tasse peso ominoUnimpresa smentisce la vulgata renziana secondo cui nel 1000 giorni di governo gigliato le tasse sarebbero diminuite: anche nei primi dieci mesi del 2016 le tasse pagate da famiglie ed imprese sono cresciute di ben 14 miliardi di euro.

Quest’anno, rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2015, i contribuenti hanno versato, complessivamente, il 4,24% in più di tributi nelle casse dello Stato: l’incremento – nettamente superiore alla crescita del prodotto interno lordo che, al termine di questi 12 mesi, non raggiungerà comunque l’1% – non è attribuibile alla ripresa dell’economia, ma all’inasprimento delle norme fiscali. In totale, il gettito tributario si è attestato a 347 miliardi quest’anno contro i 332 miliardi del 2015. Sono cresciute sia le imposte dirette (+6,6 miliardi) sia le indirette (+7,4 miliardi). Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa che ha preso in esame i quattro principali tributi pagati da famiglie e imprese: Irpef, Ires, Iva e Accise.

Secondo l’analisi dell’associazione imprenditoriale, basata su dati del ministero dell’Economia, il gettito tributario relativo a Irpef, Ires, Iva e Accise è passato dai 332,9 miliardi del periodo gennaio-ottobre 2015 ai 347,01 miliardi dei primi 10 mesi del 2016 con una crescita di 14,1 miliardi (+4,24%). Sono cresciute di 6,6 miliardi (+3,67%) le imposte dirette passate da 1807 miliardi a 187,3 miliardi; nel dettaglio, l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è passata da 140,1 miliardi a 144,6 miliardi con un incremento di 4,4 miliardi (+3.19%) e l’Ires (imposta sul reddito delle società) è passata da 17,7 miliardi a 19,5 miliardi in crescita di 1,7 miliardi (+9,65%). Si registra, poi, una crescita di 7,4 miliardi (+4,91%) delle imposte indirette salite di 7,4 miliardi (+4,91%) da 152,1 miliardi a 159,6 miliardi: nel dettaglio, è cresciuto il gettito legato all’Iva, basato da 89,1 miliardi a 93,9 miliardi in saluta di 4,8 miliardi (+5,46%) ed è lievemente salito anche il carico fiscale relativo alle accise sui carburanti passato da 20,02 miliardi a 20,09 miliardi con una crescita di 69 milioni (+0,34%).

«Altro che tasse abbassate – tuona il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci -: le famiglie e le imprese sono sempre più massacrate dallo Stato. E la stangata di quest’anno lo dimostra: non si tratta di una variazione legata all’andamento dell’economia, visto che l’aumento del gettito supera il 4% mentre la crescita del pil, alla fine del 2016, non raggiungerà quota 1%. Come si spiega l’incremento? Col sistematico inasprimento delle nome tributarie e delle aliquote, con le finte abolizioni di tasse a cui fa sempre seguito l’introduzione di una nuova gabella o l’aumento di una già esistente». E il 2017 non promette nulla di nuovo e, soprattutto, di buono per i contribuenti che dovranno farsi carico anche dei 20 miliardi di euro deliberati dal governo Gentiloni per salvare banche come il Monte Paschi di Siena devastate dalla malagestione della politica (quella del PD senese nel caso di MPS) che ha fatto come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Salvo scaricare sui contribuenti il costo del loro non agire tempestivamente.Tabella tasse 23 dic 2016