Emilia Romagna in Aula il bilancio di previsione 2017

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Bonaccini presenta il bilancio di metà legislatura: «mantenuti tutti gli impegni presi: crescita, lavoro, equità sociale. E ora aggrediamo la burocrazia»

 

emilia romagna discussione bilancio 2017 stefano bonacciniCrescita, lavoro, equità sociale: nei primi due anni di mandato tutti gli impegni presi sono stati mantenuti. E ora si punta dritti sulla prossima sfida: ridurre la burocrazia, per semplificare la vita delle imprese e dei cittadini. Obiettivi e risultati del percorso compiuto finora sono stati illustrati in Assemblea legislativa dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, durante la discussione sul bilancio di previsione 2017.

«Sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto, perché ciò che avevamo promesso, abbiamo realizzato: anche così si recupera la credibilità delle istituzioni e della politica. C’è ancora molto da lavorare e manteniamo i piedi per terra, ma la strada imboccata è quella giusta – ha affermato Bonaccini -. Avevamo detto che la nostra ossessione era il lavoro e oggi, grazie al Patto che abbiamo siglato con tutte le parti sociali, gli atenei, le associazioni e gli enti locali, abbiamo il 2% in meno di disoccupazione e, su anno, quasi 50.000 posti di lavoro in più nel terzo trimestre 2016. La crescita c’è, pur in un contesto internazionale ancora critico: la nostra regione non è mai stata così attrattiva, come dimostrano le tante grandi imprese che hanno scelto di investire qui. L’export aumenta, anche grazie alle risorse, oltre 12 milioni di euro per il solo 2016, che abbiamo destinato all’internazionalizzazione. Ci avviamo a superare – continua Bonaccini – il traguardo del miliardo di euro di fondi europei impegnati e di 13,5 miliardi, sui 15 previsti nel Patto per il lavoro, già programmati. I dati economici ci collocano stabilmente, assieme alla Lombardia, come locomotiva del Paese. Ma non ci accontentiamo, per questo continuiamo a puntare su nuovi investimenti, opere pubbliche e infrastrutture, sulle quali per troppi anni si è discusso e di cui invece abbiamo già iniziato a vedere aperti i cantieri. Guardando sempre alla sostenibilità: in questa direzione va la nuova legge urbanistica su cui prosegue il confronto con il territorio, per un consumo di suolo a saldo zero».

Infrastrutture materiali, ma anche immateriali, ha sottolineato Bonaccini: «già oggi l’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia per digitalizzazione, ma grazie all’accordo sottoscritto con il Governo e ai 255 milioni di euro disponibili, entro il 2020 tutta la regione potrà contare sulla banda larga e diventare al 100% digitale».

Poi, ha ricordato il presidente, un nuovo modello di sviluppo sostenibile, per tenere insieme la crescita alla coesione sociale: «non aumenteremo di un centesimo le tasse, ma continueremo ad investire per una sanità e un welfare sempre più di qualità e in grado di rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini. Siamo riusciti ad abbattere le liste d’attesa e ad introdurre nei nostri ospedali quasi 2.600 lavoratori tra assunzioni, stabilizzazioni e turn over al 90%, percentuale unica a livello nazionale. Tra i primi in Italia a farlo, ci siamo dati una legge, quella sul reddito di solidarietà, che cerca di dare una risposta concreta e dignitosa a chi si trova davvero in situazioni di difficoltà, mettendo a disposizione 35 milioni di euro in aggiunta ai 37 stanziati dallo Stato».

Bonaccini ha poi richiamato l’impegno assunto sui saperi: «nel 2016 abbiamo raddoppiato i fondi per la cultura, mettendo a disposizione 32 milioni di euro, il 100% in più rispetto al 2014, perché la cultura è anche uno strumento per dare lavoro e favorire la crescita. Stesso discorso per il turismo, su cui abbiamo scommesso una parte del nostro mandato: il boom delle presenze nel 2015 e nel 2016 ci sta dando ragione». Poi l’agricoltura, con investimenti importanti per i giovani e il biologico, la difesa del suolo, per passare sempre più da una logica di emergenza a politiche di prevenzione; la legge sui rifiuti, la più avanzata in Italia, che si pone obiettivi ancor più ambiziosi di quelli fissati dall’Unione europea.

«Continueremo a lavorare a testa bassa con impegno e sobrietà – ha concluso il presidente -. Prossima sfida a cui guardiamo quella della burocrazia: nel 2017 istituiremo una cabina di regia per cercare soluzioni a un problema che purtroppo è ancora troppo presente nella vita degli imprenditori e dei cittadini. Puntiamo allo snellimento e alla semplificazione, mantenendo sempre alta la guardia sulla legalità, che deve essere un pilastro dell’agire comune e, direi, la precondizione per fare politica o amministrare».