Industria Legno-Arredo del Friuli Venezia Giulia: cresce in fatturato e occupazione

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Diffusi dati di incrementi su campione di 130 società e inaugurata la nuova sede del distretto

 

distretto legno arredofvg nuova sedeCon oltre 3 miliardi di euro di fatturato (quasi 1,5 di export pari al 13,3% del totale Italia, terzo dopo solo Lombardia e Veneto), il settore Legno-Arredo del Friuli Venezia Giulia è in crescita per fatturato (+7,2%, dato aggregato 2015 su 130 società di capitale con oltre 20 addetti) e in occupazione (+90% nuove assunzioni distretto del Mobile e +80% distretto Sedia rispetto a nuove assunzioni 2014). Sono dati forniti dal Cluster Arredo e Sistema Casa della regione a Brugnera (Pordenone), all’ inaugurazione della nuova sede del Distretto Mobile all’Isis Bruno Carniello.

Secondo i dati, il comparto garantisce ridistribuzione di 990 milioni euro del reddito tra lavoratori e indotto. Il profitto del campione analizzato passa da 10,6 milioni euro del 2014 ad un utile di 48,6 milioni nel 2015. Nell’ultimo biennio l’export del settore in Friuli Venezia Giulia è cresciuto dell’8,3%, verso principalmente Regno Unito, Germania e Francia, a seguire Usa e Russia. Per il direttore del Cluster, Carlo Piemonte, «il settore cammina sulle sue gambe. I risultati arrivano oggi perché sul mobile, dopo la crisi del 2008, si è cominciato seminare cinque anni fa, mentre i riscontri nel mondo dell’arredo arrivano dopo 4-5 anni poiché parliamo di un mercato complesso con dinamiche globali».

«Non è congruo fare confronti con il 2008 – ha ribadito il presidente del Cluster, Franco Di Fonzo – mentre è corretto valutare il continuo incremento del fatturato di questi anni, grazie a una nuova mentalità dei nostri imprenditori sull’export». L’internazionalizzazione, infatti, è l’obiettivo prioritario del Cluster; tra i numerosi servizi offerti, ci sono le certificazioni di processo e di prodotto, il digital management, la gestione di reti di imprese. 

Tra i presenti alla cerimonia c’era anche il direttore di Unindustria Pordenone, Paolo Candotti: «la Regione ha recepito l’opportunità di unire le due ex Asdi in un unico soggetto privatistico, più rappresentativo del mondo delle imprese, tramite le associazioni di categoria, e più snello e vicino alle logiche aziendali».