Zaia: «riconosciuta la bontà di una legge che incarna un nuovo concetto di sanità». Coletto: «rigore istituzionale e correttezza pagano». Attivato il numero unico delle emergenze 112
La riforma della sanità del Veneto approvata dal Consiglio regionale lo scorso 25 ottobre è legge a tutti gli effetti, visto che il Governo nazionale ha deciso di non impugnare la legge, nonostante gli sfracelli annunciati dall’opposizione regionale che si era appellata al governo centrale per fermare una legge che a livello locale aveva osteggiato in tutti i modi.
«E’ stata riconosciuta la bontà di una legge che incarna un nuovo concetto di sanità. Altre Regioni stanno lavorando in questo senso e noi facciamo da apripista. Ora avanti tutta, il primo gennaio si parte. I catastrofisti che per mesi ci hanno accusato di voler affossare la sanità veneta, dicendosi certi che il Governo avrebbe impugnato la legge, hanno di che riflettere» ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, aggiungendo che «il Governo ha così riconosciuto anche la correttezza formale del provvedimento, il che significa che le cose sono state fatte davvero al meglio».
«La correttezza e il rigore istituzionale con cui è stata portata avanti la riforma, che era ed è una pietra miliare della legislatura fin dalla presentazione del Programma del Presidente Zaia, hanno pagato. Era giusto così, alla faccia di chi sperava nel contrario» ha commentato soddisfatto l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto. «Su questa riforma, pensata esclusivamente per sostenere il futuro virtuoso del nostro sistema sanitario nell’interesse della gente – aggiunge Coletto – per mesi e mesi si è detto tutto e il contrario di tutto. Portarla avanti non è stato facile, e non sarà facile realizzarla. Ora però abbiamo anche giuridicamente tutte le carte in regola per passare all’azione, cosa che in realtà stiamo già facendo».
Coletto ricorda che «è già stato nominato ed è al lavoro il commissario dell’Azienda Zero e nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto un accordo sindacale, che ritengo fondamentale, che coinvolge in pieno i lavoratori del comparto e riserva, per il loro contributo alla riorganizzazione, 13,5 milioni di euro dei circa 90 che contiamo di risparmiare dalla burocrazia, riversandoli sulle cure, sui macchinari e sul personale».
Intanto, prosegue la razionalizzazione dei servizi. Il Consiglio regionale ha approvato l’articolo 46 del Collegato alla Legge di stabilità 2017 con cui si prevede l’istituzione del numero unico di emergenza 112 sul territorio regionale. «Si tratta di un aiuto importante a favore della sicurezza dei cittadini – spiega l’assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin – con cui, in attesa del protocollo che sottoscriveremo più avanti con il Ministero dell’Interno, intanto la Regione Veneto dà avvio, tramite la Giunta, alle procedure per attivare tale numero unico. Contestualmente all’approvazione della norma – specifica l’assessore – abbiamo aggiunto anche una prima dotazione finanziaria di centomila euro, non ovviamente sufficiente per coprire le spese del servizio, ma che ci permette di iniziare fin da subito a definire le soluzioni attuative per dare in breve tempo piena operatività al numero 112».