Secondo l’indagine periodica della Camera di commercio cresce la domanda interna, mentre calano le esportazioni. Tiene l’occupazione
L’Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento ha diffuso i risultati dell’indagine sulla congiuntura relativi al III trimestre 2016 da cui emerge complessivamente una situazione congiunturale in lieve miglioramento rispetto a quanto rilevato nella prima metà dell’anno e nel corso del 2015; situazione confermata dal prosieguo della fase di modesta ripresa economica, con moderate variazioni positive di fatturato e valore della produzione.
Nel dettaglio, il fatturato complessivo realizzato dalle imprese trentine esaminate dall’indagine aumenta anche in questo terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,1%). La domanda interna evidenzia un andamento positivo, in particolare quella locale si connota per una variazione particolarmente sostenuta (+5,6%), mentre quella nazionale evidenzia una crescita più modesta (+1,3%). Le esportazioni mostrano invece una lieve diminuzione (-1,5%). In controtendenza rispetto a quanto rilevato negli ultimi anni, il 2016 sembra caratterizzarsi per un rallentamento dei ricavi legati alle vendite all’estero e gli stessi indicatori sul commercio internazionale non lasciano intravedere una ripresa delle esportazioni per gli ultimi mesi dell’anno.
L’occupazione propone per il secondo trimestre consecutivo una variazione debolmente positiva (+0,2%) dopo due anni di moderata ma costante contrazione. Permangono, tuttavia, andamenti differenti tra le imprese di medio-grande dimensione, in cui la base occupazionale cresce sensibilmente (+2,3% in quelle con oltre 50 addetti e +5,0% in quelle con un numero di addetti compreso tra 11 e 50), e le unità più piccole, con meno di 10 addetti, dove cala del 2,7%.
La variazione tendenziale della consistenza degli ordinativi risulta nel terzo trimestre dell’anno in leggera contrazione (-0,5%), mentre i giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda indicano una situazione in ulteriore lieve miglioramento, pur mantenendosi orientati al pessimismo.
I settori che si caratterizzano per delle variazioni tendenziali del fatturato sensibilmente positive, nel periodo esaminato, sono tre. L’estrattivo (+18,6%) che da ormai tre trimestri mostra sul piano dei risultati economici un deciso recupero non pienamente supportato dall’andamento dell’occupazione, che rimane sempre negativo, anche se in miglioramento rispetto ai periodi pregressi. Tuttavia, non va dimenticato che il settore da molti anni sperimenta una pesante crisi con consistenti perdite del volume di affari e degli addetti e che l’evoluzione del 2016 non è ancora sufficiente per cambiare in maniera significativa il giudizio sul suo stato di salute. Le costruzioni (+11,0%), che propongono un dato in netta controtendenza rispetto a quelli decisamente negativi fatti rilevare nella prima parte dell’anno, a cui però si contrappongono un dato occupazionale sensibilmente negativo (-5,1%) e gli ordinativi in calo. Il commercio al dettaglio (+9,4%) i cui ricavi delle vendite sono supportati dal persistente buon andamento del commercio di veicoli.
Variazioni del fatturato moderatamente positive interessano il commercio all’ingrosso (+3,8%), che da alcuni periodi si caratterizza per un buon andamento sostenuto dalle ottime performance dell’ingrosso non alimentare; i trasporti (+3,7%) che beneficiano della ripresa dei traffici sul territorio locale e nazionale e il terziario avanzato e servizi alle imprese (+2,6%) che presentano un brillante andamento della componente extra provinciale dei ricavi delle vendite, mentre quella locale propone un’evoluzione meno dinamica.
L’unico comparto che in questo trimestre evidenzia un calo dei ricavi è il manifatturiero (-3,1%), che riscontra una contrazione della domanda trasversale in tutti gli ambiti territoriali. Il settore è particolarmente influenzato dall’evoluzione delle esportazioni e quindi risente, nel periodo, dell’andamento negativo delle vendite verso l’estero.
«I risultati dell’indagine congiunturale sul terzo trimestre effettuata dal nostro Ufficio studi – ha commentato Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento – non sembrano discostarsi dai dati e dalle tendenze registrate nella prima parte dell’anno. Registriamo un discreto andamento della domanda interna, sia locale che nazionale, mentre qualche segnale di difficoltà arriva dalle vendite all’estero. Ad eccezione del settore delle costruzioni, l’occupazione è complessivamente stabile. Per quanto riguarda l’economia italiana, siamo – prosegue Bort – al termine di un biennio di ripresa, anche se su ritmi di crescita moderati. Secondo le previsioni attuali, anche il 2017 dovrebbe collocarsi sullo stesso sentiero di crescita debole dove un probabile rallentamento dei consumi dovrebbe essere compensato da una ripartenza degli investimenti privati. Sono previsioni di crescita che non possiamo giudicare soddisfacenti e che si collocano in un quadro di incertezza circa gli orizzonti temporali e l’agenda politica del neonato Governo Gentiloni. Incertezza che, com’è noto, non alimenta la fiducia e, con essa, gli investimenti».