Veneto, istituto il servizio di vigilanza centralizzato

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Polizia Provinciale Veneto cap
Accorpate polizie provinciali con servizio regionale controllo 

 

Polizia Provinciale Veneto capSu proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, è stato istituito, in Consiglio regionale del Veneto, un nuovo servizio regionale di vigilanza ambientale «concordato all’interno dell’accordo quadro con le autonomie locali, avendo così passato anche il vaglio dei sindacati».

Nello specifico, il servizio va ad accorpare tutte le polizie provinciali, compresa quella della Città metropolitana di Venezia, insieme con il servizio agricolo di controllo (struttura interna della Regione incaricata del controllo agricolo ed ambientale). Sarà gestito da una struttura interna all’assessorato all’agricoltura, coordinata da un dirigente dell’assessorato e comprendente i comandanti delle polizie provinciali, che avrà la funzione di coordinare i 170 dipendenti ex provinciali, ma già a carico della Regione. 

«Ridiamo così – ha commentato Pan – alle polizie provinciali quella dignità che stavano perdendo». Vasto l’ambito delle competenze: dal controllo dei bracconieri, al controllo venatorio, fino al controllo ambientale più vastamente inteso, comprendente quindi le problematiche legate allo spargimento dei rifiuti.

«Un’operazione di razionalizzazione e di gestione intelligente e unitaria di uno dei compiti che la riforma delle Province aveva lasciato nel limbo: il controllo e la vigilanza in agricoltura, nelle produzioni e repressioni frodi, nell’attività venatoria e nella pesca» dice soddisfatto Pan. La norma è inserita nel collegato alla legge di stabilità 2017, presentato dalla Giunta e illustrato dal vicepresidente Gianluca Forcolin . «Con l’istituzione del servizio regionale – sottolinea Pan – potremo valorizzare meglio professionalità e competenze degli agenti dei corpi di polizia provinciale e assicurare uniformità e coordinamento alle funzioni di gestione e vigilanza in tutto il territorio regionale, come ad esempio il controllo del bracconaggio». 

Con la nuova norma – approvata senza voti contrari – dal 1 gennaio 2017 i 174 agenti delle Polizie provinciali, attualmente dipendenti delle Province e della Città metropolitana di Venezia, e i 12 ispettori regionali di vigilanza nel settore primario confluiscono in un unico corpo di vigilanza e di controllo in materia ambientale, agroalimentare, faunistica e venatoria, coordinato da un unico responsabile regionale e impiegabile su tutto il territorio regionale. Per il nuovo servizio – nel quale gli addetti conservano qualifiche, indennità e trattamento economico di cui erano titolari nell’ente di provenienza – la Regione riserva 6,8 milioni di euro per il biennio 2017-2018. «Senza aggravi ulteriori per il proprio bilancio, visto che dal 2014 la Regione già paga il personale e i costi delle funzioni non fondamentali delle Province», evidenzia Pan. 

I futuri agenti del servizio regionale di vigilanza avranno il compito di vigilare su tutela e salvaguardia della fauna selvatica e dell’attività di caccia, nonché sulla fauna ittica e sulla pesca nelle acque. Avranno inoltre il compito di controllare le attività e i mercati agricoli, l’impiego di prodotti e fitofarmaci nelle colture, e di prevenire e reprimere le frodi agroalimentari. Infine, spetterà loro ogni ulteriore compito che la legislazione regionale e nazionale ha affidato alle Polizie provinciali, come la vigilanza in materia di cave e attività estrattive o in materia di accoglienza e turismo.