Tomat: “il rallentamento dei principali indicatori economici evidenzia l’acuirsi di una fase già difficile. E’ necessario che tutte le risorse disponibili siano tempestivamente messe a disposizione del sistema economico regionale”
La dinamica degli indicatori economici che emerge dall’indagine congiunturale di Confindustria Veneto su un campione di quasi 1.200 aziende manifatturiere, a consuntivo del IV° trimestre 2011, registra un rallentamento di tutti i settori economici. Quasi il 40% delle imprese venete denuncia una flessione dell’attività produttiva. L’analisi evidenzia debolezza in tutti i principali indicatori economici, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: produzione -2,1%, vendite in Italia -2,1%, vendite UE +1,4%, vendite extra UE +2,1%, occupazione -0,2%, prezzo materie prime +4,2%.
Nel dettaglio, per quanto riguarda la produzione industriale si assiste a una diminuzione generalizzata del trend. Soffrono in modo più significativo i comparti del legno/arredo -4,3% e dell’occhialeria -4,4%. Si mantiene invece su performance positive l’alimentare +2,5%.
Sul fronte dell’export, il quarto trimestre dell’anno evidenzia una dinamica in peggioramento in tutti i mercati di destinazione. Sono ancora le imprese più strutturate a mostrare un andamento migliore con il 41,2% di aziende che dichiara esportazioni in crescita fuori dai confini comunitari.
Sul mercato interno assume carattere ancora più critico la debolezza della domanda. Soffrono i settori del legno/arredo -5,5% e dell’occhialeria -10,9%; anche il metalmeccanico manifesta un rallentamento -1,9%; tengono invece i comparti dell’alimentare +2,5% e delle materie plastiche e gomma +2,5%. Per quanto concerne invece i mercati UE ed extra Ue, è in corso una fase di decelerazione, pur in presenza di un andamento moderatamente positivo. Nel mercato della UE il 28,7% delle imprese ha potuto incrementare le esportazioni, il 26,9% del campione le ha ridotte, mentre il 44,4% ha dichiarato una situazione di stabilità. Sono soddisfacenti le performance dell’alimentare +3,6%, delle materie plastiche e gomma +7,0% e dell’occhialeria +3,5%. Soffrono il tessile, abbigliamento -2,4% e il legno/arredo -0,3%. Per quanto riguarda i mercati extra europei il 31,9% delle aziende venete dichiara buone performance, risulta invece negativo per il 23,2% e stabile per il 44,9%. In particolare, sono in salita i risultati del comparto dell’alimentare +3,4%, del metalmeccanico +2,9%. Si evidenzia un trend negativo per il Legno/arredo -4,8%.
Il mancato recupero dell’economia veneta si conferma nella sostanziale stabilità anche sul fronte dell’occupazione, che registra un -0,2%. Questa fase è accompagnata inoltre dal perdurare di una tensione sui costi delle materie prime, dichiarati in crescita per il 64% degli intervistati, in modesta contrazione rispetto al dato precedente.
Inoltre è ancora rilevante il ritardo dei pagamenti rispetto ai termini stabiliti. Il 61,1% delle imprese venete denuncia una difficoltà in questo ambito che investe tutte le classi dimensionali.
Le prospettive per l’inizio dell’anno confermano la situazione di instabilità e difficoltà per le imprese venete. Il sentiment degli imprenditori intervistati non è incoraggiante e prevede per il I° trimestre 2012 una flessione sia per la produzione -2,5%, che per gli ordini interni -1,9%, per gli ordini dall’estero -0,5%, per gli investimenti -0,1%, stabilità per il dato occupazionale (0,0%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno passato.
Le attese appaiono in peggioramento per quanto riguarda sia il mercato interno sia quello estero, che comunque rimane determinante per la tenuta delle imprese venete. Sul mercato interno in particolare si prevedono risultati negativi soprattutto per i comparti maturi quali il tessile, abbigliamento e concia -3,2%, il legno/arredo -2,4% e il metalmeccanico -2,1%. Per gli ordini dall’estero i trend si mantengono pressoché stabili, con flessioni negative per il tessile, abbigliamento e concia -0,7% e metalmeccanico -0,7%. Si registra invece una parziale tenuta per il legno/arredo 0,0% e per l’occhialeria +0,1%.
Per quanto riguarda l’andamento occupazionale si prevede una fase di stabilità in tutte le aree merceologiche: positivo il settore dell’occhialeria +4,1% legato anche alla stagionalità della produzione. In leggera crescita la percentuale d’imprese che non prevede investimenti per i prossimi 12 mesi (37,5%) contro un 16,8% che prospetta invece di incrementare gli impieghi e un 6% di imprenditori che dichiara di diminuirli. La quota di chi non prevede investimenti è particolarmente rilevante per le piccole imprese (58,9%) mentre si riduce nelle aziende di taglia maggiore (20,1%). In particolare è il settore delle materie plastiche che non prevede investimenti registrando un -13,5%.
I dati vengono letti negativamente dal presidente Andrea Tomat: “gli ultimi mesi del 2011 si sono chiusi, anche in Veneto, con un progressivo rallentamento di tutti i principali indicatori economici. Il recupero dei livelli produttivi, maturato nel 2010, è andato in larga parte perduto nel corso del 2011. Il trend negativo ha accelerato la discesa, a partire dall’estate, a causa di una frenata della domanda sul mercato interno, di un peggioramento del quadro congiunturale dell’area euro e di un rallentamento complessivo dell’economia mondiale”. Secondo Tomat “per le imprese venete continua a pesare negativamente il continuo peggioramento in tutti i quattro trimestri del 2011, sia del mercato italiano che di quello UE. Tutti i settori stanno soffrendo e, tuttavia, il Veneto continua ad avere un andamento migliore rispetto a quello nazionale, segno della buona capacità di contrastare la crisi del sistema economico regionale. Ci troviamo, in ogni caso, a fronteggiare una situazione molto difficile. L’obiettivo deve essere quello di tornare a crescere, ma la ripresa ancora non s’intravede. Ci aspettiamo che le misure prese e in corso di assunzione a livello europeo, nazionale e regionale producano presto un cambio di direzione”.
Quanto al 2012, per il presidente degli industriali veneti questo “sarà ancora un anno impegnativo, di transizione e d’assestamento. I prossimi mesi saranno quindi molto impegnativi. Per questo chiediamo che tutte le risorse disponibili siano messe a disposizione dell’economia del territorio. E’ necessario che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito, a costi accessibili, e che per questo ci sia anche un impegno dei vertici delle banche nazionali e del territorio. Allo stesso tempo – sottolinea Tomat – devono essere salvaguardate risorse e misure per l’occupazione, sia per chi perde il posto di lavoro che per i giovani. L’obiettivo, nell’interesse di tutti, è di salvaguardare e mantenere questo unicum economico industriale, assicurando tutte le condizioni perché il patrimonio di imprenditoria diffusa costruito in tanti anni di impegno e lavoro possa attraversare senza gravi pregiudizi la crisi in corso”.