Per la Stagione di Opera del Trentino Alto Adige, in scena “A Christmas Carol”

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Haydn opera A Christmas Carol Mark Le Brocq The Narrator. Photo credit Robert Workman 009
Per le festività natalizie a Trento l’opera di Iain Bell e Simon Callow tratta dall’omonima novella di Charles Dickens. Prima italiana allestimento Welsh National Opera

 

Haydn opera A Christmas Carol Mark Le Brocq The Narrator. Photo credit Robert Workman 009Dopo l’esordio a Bolzano con “Written on Skin” di George Benjamin, accolta da grande successo di critica e pubblico, la seconda edizione di “OPER.A 20.21”, la Stagione d’Opera Regionale del Trentino Alto Adige organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con la direzione artistica di Matthias Lošek, prosegue a Trento con “A Christmas Carol” del giovane compositore britannico Iain Bell, in scena al Teatro Sociale, venerdì 2 (ore 20.00) e domenica 4 dicembre (ore 18.00).

Originale ripresa della celebre novella di Charles Dickens, con libretto di Simon Callow, “A Christmas Carol” è una “One Singer Opera” per tenore e orchestra da camera: il suo interprete, il tenore Mark Le Brocq, coinvolto a Bolzano nella recente produzione di “Lulu” di Alban Berg, è protagonista di un autentico tour de force virtuosistico e attoriale che dà voce alla trasformazione di un uomo e alla forza rigenerante dei sentimenti più nobili. Dirige l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento James Southall. Regia di Polly Graham.

“A Christmas Carol” è una delle più famose e commoventi storie natalizie che, ieri come oggi, è una feroce critica alla società basata sul valore dell’arricchimento di pochi a discapito di tanti.  Charles Dickens la scrisse nel 1843 raccontando la storia di un uomo d’affari avaro ed egoista, Ebenezer Scrooge. L’intera vicenda si svolge la notte della viglia di Natale e ne riflette l’intimo travaglio: tornando a casa più adirato del solito con tutto e tutti e infastidito dall’imminente festività, Scrooge ha l’impressione di scorgere tra la neve il volto del defunto socio in affari, Jacob Marley, morto sette vigilie di Natale prima; visione che lo turba profondamente. La notte prosegue ancora più inquieta con la visita di tre spiriti che rappresentano il Natale passato, presente e futuro. I tre spiriti porteranno Scrooge a pentirsi dei propri atti egoistici e a cambiare interiormente. Alla fine, Scrooge, fra l’incredulità generale, è un uomo diverso: un piccolo frammento del Natale è entrato dentro di lui e ha dato un nuovo senso alla sua esistenza.  

L’idea di una “One Singer Opera” è venuta a Iain Bell quasi in contrapposizione al suo precedente lavoro, “A Harlot’s Progress”: «Dopo A Harlot’s Progress, che ha visto impegnati 60 orchestrali, 40 cantanti del coro e 6 solisti, sapevo che intraprendere un diverso percorso mi avrebbe arricchito professionalmente. L’idea originale è, peraltro, dello stesso Charles Dickens: infatti, durante la promozione della sua novella in Gran Bretagna e America, Dickens era solito impersonare lui stesso i diversi personaggi. Anche recentemente attori del calibro di Patrick Stewart e Simon Callow hanno eseguito questa versione nel West End di Londra. Componendo questa versione ho dovuto tenere in considerazione diversi aspetti vocali, tra cui anche la resistenza del cantante».

“A Christmas Carol” offre l’occasione a Iain Bell per presentarsi al pubblico italiano: «ho 36 anni e sono un “vecchio” compositore che abita a nord di Londra. Ho iniziato a comporre con il flauto dolce già all’età di quattro anni e successivamente a cinque con il pianoforte. Ho sempre adorato i compositori armonicamente audaci, quelli che accompagnano il tuo ascolto verso inedite ed inaspettate armonie e ho da sempre desiderato riuscire io stesso in questo intento con la mia musica. Sto parlando di diversi compositori, da Debussy, Ligeti, Penderecki, Berg fino ad arrivare a compositori medievali come Leonino, Perotino, Machaut e Dunstable. Da britannico non posso poi negare l’influenza di Benjamin Britten. Passo gran parte della mia giornata a comporre, dalle 6 alle 8 ore, ma ogni mattina mi reco in palestra e durante gli allenamenti ascolto musica pop: mi piacciono molto Justin Timberlake e Beyoncé. I temi che tratto nelle mie composizioni sono spesso brutali e le melodie possono a volte evocare luoghi cupi e oscuri. Per questo ascoltare musica più leggera aiuta a mantenere la mia mente sana».